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Salvini e Meloni contro processione femminista. Attiviste: “Per noi nessun problema a esporre una vagina”

Le attiviste del movimento Non una di meno hanno manifestato ieri a piazza Sempione, Roma, portando in processione una madonna a forma di vagina. Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno duramente contestato l’iniziativa sui social network: “Che pena… Le donne meritano ben altre paladine. Qualcuno si sente rappresentato da questi personaggi?”.
A cura di Enrico Tata
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Le attiviste del movimento Non una di meno hanno manifestato ieri a piazza Sempione, Roma, portando in processione una madonna a forma di vagina. Un omaggio all'8 marzo, ma anche una protesta nei confronti del parroco della chiesa di Santi Angeli Custodi, che nei giorni scorsi aveva chiesto di togliere la bandiera arcobaleno esposta sulla sede del III Municipio. Il prete, tra l'altro, si sta battendo per evitare lo spostamento di una madonnina che si trova sulla piazza. "Sia per questo, sia perché ci avvicinavamo all'8 Marzo, festa internazionale delle donne, abbiamo deciso di fare una processione, che abbiamo ribattezzato ‘frocessione', portando anche questo elemento un po' scenico. La motivazione è che la Chiesa è un'istituzione patriarcale, omofoba, maschilista… Noi ci definiamo femministe, non abbiamo alcun problema con il corpo, l'anatomia e il piacere e quindi non abbiamo problemi ad esporre una vagina", ha raccontato Simona, attivista di Non una di meno, a Fanpage.it.

Salvini e Meloni sui social: "Che pena…"

La processione è stata duramente criticata da Matteo Salvini, leader della Lega, e Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d'Italia, che sui social network si sono duramente scagliati contro le attiviste: "Qualcuno si sente rappresentato da queste persone che fanno della blasfemia e del cattivo gusto una bandiera?", ha scritto Meloni. E Salvini: "Roma, processione di ‘femministe' (???) con un'immagine che lascio a voi giudicare. Con tutto il rispetto per tutti e tutte, mi paiono comportamenti al limite del disturbo. Le donne meritano bel altre paladine. Che pena". "Ce li prendiamo tutti gli insulti, il tema di questa manifestazione era proprio fare incazzare i cattolici benpensanti su cui è costruito questo Paese. Se non avessimo fatto incazzare nessuno, non avremmo raggiunto il risultato. Loro fanno il loro mestiere, chiaramente fanno parte di partiti che non è che stiano proprio dalla parte delle donne e dei diritti Lgbt… quindi non mi aspettavo niente di diverso da loro, ecco", ha spiegato l'attivista Simona.

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