Salta l’emendamento sul termovalorizzatore di Roma: adesso Rocca deve decidere

È stato ritirato l'emendamento al decreto sulla Pubblica Amministrazione che estendeva i poteri commissariali di Roberto Gualtieri sul termovalorizzatore di Santa Palomba. Competenze aggiuntive per il sindaco di Roma che, di fatto, sarebbero state invece sottratte alla Regione Lazio. Il governatore laziale Rocca, però, aveva già informato che non si sarebbe rivolto per questo alla Corte Costituzionale. A Gualtieri spettano "oneri e onori" sulle scelte in merito al nuovo impianto di incenerimento dei rifiuti, aveva detto il presidente Rocca.
Eppure i relatori, tre deputati di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, hanno deciso di ritirare l'emendamento, come hanno confermato oggi membri di maggioranza e opposizione in commissione Affari Costituzionali.
Che significa in concreto? Il provvedimento aveva l'obiettivo di estendere i poteri di Gualtieri sull'istituzione delle aree ad elevato rischio ambientale. Competenza riservata finora alla Regione Lazio, che deve ancora decidere in merito a una richiesta presentata in tal senso dal Comune di Albano Laziale. L'amministrazione del paese dei Castelli Romani, infatti, propone che venga istituita un'area ad alto rischio proprio nella zona dell'inceneritore.
Per sollevare Rocca dall'imbarazzo, la maggioranza aveva presentato questo emendamento, che di fatto conferiva a Gualtieri la possibilità di decidere sul punto in questione. Al sindaco spettano "oneri e onori", ha detto Rocca, rendendo esplicita la sua intenzione di tirarsi fuori da una decisione delicata e spinosa. Adesso, però, dopo il ritiro del testo, la palla torna alla Regione Lazio. Una volta che i tecnici avranno esaminato la richiesta del sindaco di Albano Laziale, Rocca dovrà prendere una decisione in merito.
Cantano i vittoria i Comitati NoInc. Si legge sulla pagina Facebook della Rete Tutela Roma Sud: "Abbiamo fatto un grande lavoro, la nostra lettera è stata letta da tutti i destinatari e da tutti i componenti delle commissioni I e XI, raggiunti con ogni mezzo (mail, WhatsApp, telefonate, messaggi, incontri, ecc…). Alcuni parlamentari ci hanno anche risposto. Gli argomenti portati a supporto della richiesta restano: l'area è inidonea perché gli stessi tecnici che oggi sono chiamati a valutarla, in passato ne hanno già evidenziato i rischi ambientali. Il rispetto dei diritti, in particolare quello alla salute, deve prevalere sempre! Questa la sintesi della lettera, che è stata ripresa da giornali, social e TV. Adesso L'emendamento è stato accantonato. Un segnale positivo e un merito per tutti coloro che si sono impegnati per tale risultato. Grazie! Adesso lavoriamo affinché non venga più riproposto e venga messo in discussione tutto l'iter dell'inceneritore".
Le reazioni, Movimento Cinque Stelle: "Vittoria di chi si batte contro l'inceneritore"
"Il ritiro dell'emendamento che estendeva i poteri commissariali di Gualtieri anche alle aree di salvaguardia ambientale nel territorio di Roma è una buona notizia. Vince la forte opposizione dei territori che si sono mobilitati contro un provvedimento scandaloso, vince la politica che mette al centro la tutela ambientale e la salute delle persone, ma la lotta non è finita – è il commento dei parlamentari M5S Alfonso Colucci, Ilaria Fontana, Francesco Silvestri, Alessandra Maiorino e il capogruppo M5S Lazio Adriano Zuccalà dopo aver appreso della notizia – Chiediamo con forza agli esponenti della maggioranza che ancora oggi si dicono contrari al progetto di far coincidere le parole ai fatti: riperimetrare i poteri commissariali del sindaco di Roma sui rifiuti. Così l'inceneritore non vedrebbe mai la luce e la Regione Lazio potrebbe tornare al proprio piano rifiuti vigente, che non prevede incenerimento ma recupero e riciclo della materia".