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Sabaudia, l’omicidio di “Pipistrello”: una vendetta per l’assassinio di Erik D’Arienzo?

Fabrizio Moretto, detto Pipistrello, è stato freddato ieri sera a colpi di pistola mentre viaggiava a bordo del suo scooter nei dintorni di Sabaudia. L’uomo era indagato per la morte di Erik D’Arienzo, 28 anni, che sarebbe stato pestato a morte in quello che Moretto ha sempre presentato come un omicidio in scooter. Ora gli inquirenti pensano a una vendetta.
A cura di Redazione Roma
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Erik D'Arienzo con Fabrizio Moretto
Erik D'Arienzo con Fabrizio Moretto

Fabrizio Moretto detto "Pipistrello" è stato freddato senza pietà nella serata di ieri nella campagna dei dintorni di Sabaudia. Il cinquantenne, pregiudicato, è stato ammazzato nella frazione di Bella Farnia mentre procedeva con il scooter. I killer lo hanno affiancato e hanno premuto il grilletto. L'uomo si è accasciato a terra e alcuni residenti pensando a un incidente hanno immediatamente chiamato i soccorsi. Quando il personale del 118 è arrivato sul posto ha subito capito però che non si era trattato né di un malore né di un incidente, identificando i fori di proiettile esplosi da una pistola di piccolo calibro.

Le indagini sulla morte di Fabrizio Moretto

Quando le forze dell'ordine hanno stabilito l'identità della vittima, immediatamente sono partite le indagini. Moretto era indagato per l'omicidio del 28enne Erik D'Arienzo, che porta un cognome pesante, molto conosciuto nella provincia di Latina, da quando negli anni '80 il padre era temuto e "rispettato".

La morte del giovane all'inizio era stata derubricata a un incidente, poi gli inquirenti hanno aperto un fascicolo per omicidio iscrivendo nel registro degli indagati proprio Moretto che è stato appurato trovarsi con la vittima quella notte. Con lui indagato anche un altro uomo Michele Mastrodomenico. L'esecuzione di ieri sera potrebbe così essere legata alla morte del 28enne di Borgo San Donato morto dopo una settimana di agonia all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina.

L'inchiesta sulla morte di Erik D'Ascienzo

Fin da subito le dichiarazioni di Moretto non avevano convinto gli inquirenti: sul corpo del giovane D'Arienzo erano state rinvenute ferite troppo profonde, incompatibili con quelle di un incidente in scooter ma riconducibili invece a un violentissimo pestaggio. Da stanotte sono in corso gli interrogatori per ricostruire la vita e gli spostamenti della vittima, per capire soprattutto se la sua morte sia una vendetta per la morte del 28enne.

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