Rubavano orologi di lusso e spacciavano droga tra Roma e la Puglia: otto arresti

Otto persone sono finite in manette con l’accusa di aver messo a segno numerosi furti tra Roma, Foggia e altre province di Lazio, Abruzzo e Umbria. Tutti i colpi venivano eseguiti con un metodo collaudato e il bottino rivenduto illegalmente nell’hinterland capitolino.
A cura di Simone Matteis
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Parte del bottino recuperato - Fonte: sito della Direzione Investigativa Antimafia
Parte del bottino recuperato – Fonte: sito della Direzione Investigativa Antimafia

Orologi, gioielli e lingotti d'oro: otto persone sono state arrestate per aver rubato oggetti preziosi in appartamenti di lusso a Roma e in diverse regioni del centro-sud Italia. Le rapine avvenivano con un metodo collaudato grazie alla collaborazione di diversi complici e il bottino veniva poi rivenduto illegalmente nei dintorni della Capitale.

I rapinatori avevano base a Roma

Una banda di rapinatori professionisti, alcuni di loro residenti a Roma nei quartieri di Tor Bella Monaca, Borghesiana, Ponte di Nona e Giardinetti: le indagini della Direzione Investigativa Antimafia, coordinate dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, hanno permesso di individuare un gruppo di otto persone, 5 albanesi, 2 italiani e 1 macedone, specializzati in rapine a danno degli appartamenti di lusso della Capitale.

Un business criminale tra rapine di lusso e droga

I furti avvenivano con un metodo preciso e collaudato, quasi sempre di notte e dopo un lungo periodo di osservazione: i rapinatori, infatti, si avvalevano di alcune "talpe", complici ingaggiati allo scopo di fornire informazioni dettagliate sugli spostamenti e le abitudini delle vittime. La banda poteva contare poi su un'ampia rete di contatti nell'hinterland romano che gli garantiva la possibilità di rivendere gli oggetti rubati.

Gli inquirenti avevano già messo gli occhi sulla banda un paio d'anni fa nell'ambito dell'operazione Shpirti, condotta dalla Dia di Bari per arginare il traffico di stupefacenti tra Albania e Puglia: gli otto, infatti, avevano messo in piedi una piantagione di marijuana all'interno di una riserva naturale nel comune di Nazzano, nell'estremo nord della provincia di Roma.

Tutta la banda è stata arrestata

Dopo oltre due anni di indagini, mercoledì 27 settembre tutti i componenti della banda sono stati arrestati con l'accusa di associazione a delinquere: oltre a quelli di Roma, tanti sono i furti di cui gli otto si sarebbero resi responsabili, avvenuti nelle province di Foggia, Terni, Frosinone, Latina, L’Aquila e Viterbo. Le forze dell'ordine hanno recuperato diversi oggetti in oro e argento, verosimilmente frutto delle rapine, oltre a 1,2 chili tra cocaina e marijuana e oltre 15 mila euro in contanti.

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