Rubano corrente per mezzo milione di euro per estrarre bitcoin e provocano un incendio: tre denunciati
Un giovane di 28 anni e una coppia di coniugi di 63 e 61 anni, sono stati denunciati: nelel cantine delle loro abitazioni sono stati infatti scoperti degli allacci abusivi alla rete elettrica. Da quei cavi attaccati illegalmente sarebbe stata rubata corrente per 560.000 euro. Dovranno rispondere di furto aggravato in concorso tra loro. Ci troviamo in largo Benito Jacovitti, nel quartiere di Mezzocamino, alla periferia Sud-Ovest di Roma, dove lo scorso 31 dicembre è scoppiato un violento incendio che costrinse diverse famiglie a lasciare le loro abitazioni, devastando il piano semi interrato dello stabile e un sottopassaggio.
La corrente utilizzata per estrarre criptovaluta
Il furto di corrente sarebbe andato avanti dal 2019, e sarebbe servito secondo le indagini dei carabinieri, ad alimentare delle postazioni di "mining", dall'inglese "to mine" che vuol dire estrarre, in relazione all'attività mineraria, e che indica l'attività di estrazione dei bitcoin grazie a processori e macchine informatiche che richiedono una enorme quantità di energia.
Il furto di corrente dal 2019
Secondo le indagini il furto di corrente sarebbe andato avanti dal 2019. Le stazioni di mining erano state scoperte proprio durante i sopralluoghi seguiti all'incendio, venendo sequestrati. L'ipotesi è infatti che proprio un sovraccarico energetico dell'impianto abusivo, avrebbe innescato le fiamme. Proseguono poi le immagini per stabilire se nell'attività di estrazione della criptovaluta fossero coinvolte altre persone e chi ne beneficiasse o finanziasse il mining.