Romina uccisa a coltellate dall’ex in casa: Pietro Ialongo a giudizio immediato
Comincerà il 2 febbraio 2023 il processo nei confronti di Pietro Ialongo, l'uomo che nella notte tra il 2 e il 3 maggio ha ucciso l'ex fidanzata, Romina Di Cesare. Date le prove raccolte durante le indagini, il giudice ha disposto per l'uomo il giudizio immediato.
I fatti sono avvenuti nel centro storico di Frosinone, all'interno dell'appartamento di Romina. La ragazza si era trasferita nel capoluogo ciociaro dal Molise diverso tempo prima insieme all'ex fidanzato Ialongo. Dopo anni di relazione i due si erano lasciati, e lei aveva cominciato una storia con un altro uomo. La notte tra il 2 e il 3 maggio Ialongo si è fatto aprire la porta di casa con una scusa: ha pugnalato Romina quattordici volte, uccidendola. Dopodiché si è dato alla fuga, dirigendosi verso Latina. A trovarlo sono stati i carabinieri, intervenuti in seguito a diverse segnalazioni che parlavano di un uomo nudo in spiaggia sul lungomare di Sabaudia. Dopo poco, il collegamento con il femminicidio di Romina e l'arresto.
La notte del femminicidio i vicini di casa di Romina hanno sentito i due litigare e poi un urlo. Hanno però pensato che i due stavano discutendo, e hanno interpretato quel silenzio come la fine del litigio e non come la morte di Romina. I due ragazzi sono stati ascoltati poi in incidente probatorio pochi giorni dopo l'assassinio della giovane.
"Ialongo non aveva mai dato segno di instabilità o violenza, anche se ultimamente non accettava di averla persa e qualche volta insultava verbalmente Romina – le parole del fidanzato della 36enne – Io ci ho anche parlato con lui una volta e mi è sembrato normale, tranquillo, mai avrei pensato che dentro stesse covando rabbia e rancore così forti da portarlo ad un gesto tanto assurdo".