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Roma, ragazze russe in piazza per l’Ucraina: “Noi contro Putin, a Mosca chi manifesta rischia vita”

Due ragazze russe hanno manifestato contro la guerra a Roma insieme al popolo ucraino: “Quando ho chiesto ai miei amici ‘ma perché non scendete in piazza a manifestare a Mosca?’, loro mi hanno risposto: ‘No Polina, abbiamo paura”.
A cura di Enrico Tata
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"Io non voglio tornare in Russia finché c'è Putin là. Non vedo un futuro roseo per la Russia. Vorrei rimanere in Italia, mi piacerebbe contribuire allo sviluppo del mio Paese anche a livello economico, ma dopo quello che abbiamo visto oggi, secondo me sarà impossibile una rinascita dell'economia russa". Vera e Polina sono arrivate a Roma a settembre per studiare nel nostro Paese. Entrambe, insieme a molti altri ragazzi e ragazze russe, hanno partecipato al presidio contro la guerra organizzato sotto l'Ambasciata russa, stazione Castro Pretorio della Metro B della Capitale.

"Siamo contro la guerra e contro Putin"

"Se prima ci potevano essere dubbi su Putin, ora non ce ne sono più: lui è il nemico numero uno della Russia. La nostra opinione è questa: siamo contro la guerra,  nessuno ci ha chiesto se vogliamo cominciare questa guerra oppure no, se siamo d'accordo con quello che sta facendo il nostro governo oppure no. L'unico modo per esprimere il nostro dispiacere e la nostra vicinanza al popolo ucraino è quello di scendere in strada. Si, certamente da una parte è colpa nostra che abbiamo Putin come presidente, ma abbiamo cercato di cambiare e sappiamo com'è finita. L'unico modo per fare sapere che siamo contro la guerra è uscire per le strade", spiegano le due ragazze a Fanpage.it.

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"In Russia chi scende in strada a manifestare rischia la vita"

Entrambe hanno un cartello con la scritta ‘No war'. Per loro è stato facile scendere in strada ed esprimere la loro solidarietà al popolo ucraino, ma in Russia la situazione è totalmente diversa: "Tutte le città russe adesso sono bloccate dalla polizia per evitare le manifestazioni. Se vai in strada sei arrestato, se scrivi qualcosa sui social media vieni arrestato. Per questo i russi adesso cercano di non esprimere la loro opinione sul social network più popolare in Russia, VKontakte, il Facebook russo, oppure su Instagram. Per parlare e scambiarci opinioni, ci spostiamo su Telegram, dove il governo non ha il potere di spiare quello che ci diciamo. Quando ho chiesto ai miei amici ‘ma perché non scendete in piazza a manifestare a Mosca?', loro mi hanno risposto: ‘No Polina, abbiamo paura. Se lo facessimo, dovremmo nasconderci per mesi, vivere nelle tende'. E quindi mi dicono: ‘Speriamo ci siano persone più coraggiose di noi che possano scendere per le strade ed esprimere la loro opinione'".

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