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Roma piena di turisti, ma il prezzo degli hotel è salito del 31,3% in un anno

Dall’estero continuano ad arrivare visitatori nella Capitale, ma i prezzi sono ormai arrivati alle stelle. Secondo Assoutenti, Roma è la città italiana che a luglio ha registrato i rincari più alti d’Italia.
A cura di Enrico Tata
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A Roma le camere degli hotel e dei bed&breakfast sono quasi tutte piene e il merito è soprattutto dei turisti stranieri. Per l'85 per cento si tratta di tedeschi, francesi e americani, che prediligono le città d'arte, Roma, Firenze e Venezia su tutte, ma trascurano altre mete nel nostro Paese.

C'è un però: è vero che dall'estero continuano ad arrivare visitatori nella Capitale, ma i prezzi sono ormai arrivati alle stelle. Secondo Assoutenti, Roma è la città italiana che a luglio ha registrato i rincari più alti d'Italia per le strutture ricettive. Addirittura nella Capitale i prezzi di alberghi, b&b, pensioni e case vacanze sono saliti del 31,3 per cento in un anno. Come a Genova, più 31 per cento, mentre Venezia fa segnare un più 24,7 per cento, terza seguita da Milano con il 24,6 per cento

“Questi rincari se da un lato rispondono al positivo aumento delle presenze dei turisti stranieri nelle città italiane, dall’altro rischiano di determinare un effetto boomerang, allontanando i visitatori italiani e spingendo i cittadini verso altre località, come sta accadendo in questi giorni col record di turisti italiani in Albania. Albergatori ed esercenti non tirino troppo la corda, perché terminato il periodo estivo che porta visitatori dall’estero, le loro strutture con rincari a questo livello rischiano di rimanere deserte nei prossimi mesi”, ha spiegato il presidente Furio Truzzi.

Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, ha rilevato un calo del 15 per cento nelle presenze ad agosto.  "Il carovita e il carovacanze mordono, ma i soldi nelle tasche degli italiani sono rimasti gli stessi e quindi si fa più fatica. Si cerca di accorciare il periodo della vacanza concentrandola sul periodo di Ferragosto. Quindi i primi 10 giorni di questo mese sono andati sotto l'anno scorso ma sotto la doppia cifra. Non c'è il tutto esaurito in Sardegna, in Versilia siamo al 70% di occupazione (l'anno scorso stavamo all'87%). Insomma possiamo dire un calo generalizzato del 15% ma in certi luoghi purtroppo molto di più, si arriva anche a meno 30%", ha spiegato all'agenzia Ansa.

Diversa, come detto, è la situazione nelle grandi città d'arte: "Giocano un altro campionato, non si possono fare paragoni. Non è che vedendo Roma piena uno può dire che il turismo vada a gonfie vele. Roma, Firenze e Venezia stanno operando in questo momento in un mono mercato, stanno avendo cioè solo americani. Gli americani sono tornati a viaggiare alla grande, il dollaro è forte, sono pieni di liquidità perché con il Covid li hanno riempiti di scorte e hanno stampato moneta da tutte le parti e quello è un mercato che tira molto. Però chiariamo che l'80% degli americani viene da noi per la prima volta e quindi ovviamente si concentra a Roma, Firenze, Venezia…".

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