Roma, muore annegando nel Tevere: grave l’amico che ha tentato di salvarlo
Un uomo è morto nel pomeriggio di oggi, domenica 6 dicembre, annegando nel fiume Tevere. In condizioni grazie un'altra persona, con ogni probabilità un amico che avrebbe tentato di salvarlo. Questo il bilancio di quanto accaduto all'altezza di Ponte Garibaldi, che collega la zona del lungotevere De' Cenci a piazza Giuseppe Gioachino Belli. Bilancio che solo l'intervento delle forze dell'ordine ha evitato fosse peggiore.
Tutto è avvenuto poco dopo le 15 del pomeriggio di oggi, domenica 6 dicembre. Alcuni passanti hanno segnalato che due uomini fossero finiti nelle acque del Tevere, particolarmente agitate a causa anche delle abbondanti piogge di queste ore. I vigili del fuoco sono giunti così nei pressi del Ponte Garibaldi per prestare i soccorsi: i due uomini sono stati recuperati all'altezza del Ponte Fabricio, uno dei ponti più antichi di Roma (secondo le iscrizioni originali, risale al 62 avanti Cristo, quando venne costruito dal curatore di strade romano Lucio Fabricio, da cui poi prende il nome). Per uno di loro, di 53 anni, non c'è stato nulla fare: l'altro, di 50 anni, è stato invece tratto in salvo e portato all'ospedale Fatebenefratelli in codice rosso. Oltre ai vigili del fuoco, anche la polizia fluviale ed i sommozzatori, oltre alla Polizia di Stato che coordina le indagini.
Si tratta adesso di fare chiarezza sull'esatta dinamica che ha portato alla tragedia: non è esclusa al momento alcuna pista da parte delle forze dell'ordine, ma al momento appare quasi certo che il secondo uomo, poi tratto in salvo, si fosse tuffato per salvare il primo, che invece è deceduto. Sulle cause per le quali il 53enne sia finito nel Tevere, però, nulla è ancora certo, dall'incidente al gesto volontario. Toccherà quindi agli inquirenti cercare di fare piena chiarezza sull'accaduto.