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Covid 19

Roma, la terapia intensiva del San Filippo Neri è di nuovo piena: “Pronti ad aumentare i posti letto”

Anche nel Lazio, come nel resto d’Italia, i ricoveri di pazienti Covid-19 sono in costante aumento. All’ospedale San Filippo Neri l’impennata risale ad una decina di giorni fa e non sembra arrestarsi. I reparti di terapia intensiva sono di nuovo pieni e quello che salta più all’occhio è il calo dell’età media dei ricoverati, come documentato dalle telecamere di Fanpage.it.
A cura di Simona Berterame
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Il paziente più giovane è nato nel 1974, il più anziano nel 1943. In uno dei reparti di terapia intensiva dell'ospedale San Filippo Neri di Roma al momento tutti i 9 posti letto sono occupati. Oltre il vetro, le infermiere corrono da una postazione all'altra per assistere i malati, alcuni vigili altri intubati, tentando di essere più veloci possibile nonostante indossino una tuta protettiva che limita parecchio i movimenti. "Vedi? L'età media si è abbassata, non è vero che qui arrivano solo ottantenni", dice la caposala indicando la lavagna con l'elenco dei pazienti ricoverati. Osservando le date di nascita si capisce che ha ragione, la maggior parte sono nati tra gli anni '50 e '60, cinquantenni e sessantenni catapultati nel reparto più difficile del nosocomio a lottare contro il virus anche per settimane. A novembre l'ospedale aveva aumentato i posti in terapia intensiva fino a quasi trenta unità per fronteggiare la seconda ondata.

"Ora abbiamo più esperienza un anno fa affrontavamo l'ignoto"

"Successivamente abbiamo ridotto i posti perché non erano necessari – spiega il dottor Mario Bosco, responsabile delle terapie intensive Asl Roma 1 – ma siamo pronti a riattivarli per fronteggiare questo nuovo aumento di casi". Per il dottor Bosco la situazione non può essere paragonata a quella di un anno fa, poiché "ora abbiamo più esperienza, a marzo 2020 stavamo affrontando l'ignoto". Ora inoltre il personale sanitario è vaccinato, un'arma in più per combattere il virus. "Il principale strumento che abbiamo è il vaccino – conclude il dottor Bosco – dalla realizzazione di un programma vaccinale quanto più tempestivo e veloce dipende l'andamento dell'epidemia delle prossime settimane e dei prossimi mesi".

I dati del contagio nel Lazio

L'ultimo bollettino diramato ieri dalla Regione Lazio comunica 1757 nuovi casi, 43 in meno rispetto a giovedì. A Roma città sono stati registrati 884 nuovi contagi. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 38mila test, tra tamponi antigenici e molecolari, e sono morte 24 persone. Il rapporto tra casi positivi e tamponi effettuati è all'11 per cento, 4 per cento se consideriamo anche gli antigenici. "Il valore Rt è a 1.3 e l'incidenza a 173 per 100mila abitanti. Il tasso di occupazione delle terapie intensive è al 28 per cento. Il tasso di occupazione dei posti letto in area medica è al 32 per cento. Aumenta il numero dei focolai da trasmissione da 233 a 322″ .ha commentato l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato. Dati in peggioramento che hanno fatto approdare il Lazio in zona rossa da lunedì.

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