Roma, la manifestazione degli studenti contro il governo Draghi: “Di scuola non si può morire”
Gli studenti di Roma stanno manifestando in corteo per protestare contro l'alternanza scuola-lavoro e contro il ritorno degli scritti agli esami di maturità. La manifestazione, promossa dal movimento studentesco ‘La Lupa‘, è stata organizzata anche per ricordare Lorenzo, lo studente morto in fabbrica durante il suo ultimo giorno di esperienza nell'alternanza scuola-lavoro. Circa mille studenti sono partiti da Piramide e hanno raggiunto il ministero dell'Istruzione in viale Trastevere. I manifestanti hanno occupato lo scalone esterno all'edificio, con le forze dell'ordine in assetto antisommossa che presidiano l'entrata. Al momento la situazione è tranquilla e non si registrano disordini.
"Non è possibile questa modalità dopo due anni di pandemia. Il governo non sta investendo su di noi e sulla scuola. Non ci fermeremo qui", le ragioni degli studenti. Oltre a cartelli in ricordo di Lorenzo e contro il governo Draghi, alla testa del corteo c'è un grande striscione che ricorda: "Di scuola non si può morire".
La Rete degli Studenti ha organizzato un'altra manifestazione con partenza dalla Piramide e con arrivo anch'essa davanti al Miur: "Gli immaturi siete voi! Oggi nelle piazze di tutta Italia, migliaia di studentesse e studenti medi si mobilitano contro un Ministero che ha deciso di imporre e ripristinare dopo due anni di pandemia la prima e seconda prova all'esame di maturità. L'ennesimo schiaffo in faccia a tutta la componente studentesca, mai ascoltata, mai presa in considerazione o coinvolta in decisioni così importanti.Si è preferito annullare due anni di difficoltà, incertezze causate dall'emergenza pandemica, riducendo tutto all'ennesima prova valutativa come se lo strumento della dad avesse davvero aiutato studentesse e studenti nel percorso di studi.La @retestudenti non ci sta, le studentesse e gli studenti tutti non ci stanno".
Gli studenti di OSA e del movimento la lupa hanno contestato la Rete studenti medi, i cui rappresentanti, si legge in una nota, "si sono fatti ricevere da Bianchi senza le delegazione delle altre componenti di piazza continuando a frapporsi fra le richieste degli studenti in lotta da mesi e gli interessi di ministero e governo.Gli studenti lanciano cori contro il governo Draghi che continua ad essere sordo alle richieste degli studenti o che le ascolta solamente mediate dalla voce dei sindacati e delle organizzazioni complici, gli studenti non ne possono più e chiedono le dimissioni del ministro Bianchi".
Una delegazione della Rete degli Studenti Medi, come detto, è stata ricevuta dai dirigenti del ministero: "Apprendiamo con sconforto e rabbia che il Ministero non è disponibile ad ascoltarci. Abbiamo portato le posizioni di una comunità studentesca compatta, che oggi in 100mila in più di 15 Regioni si è fatta sentire. A Roma in corteo, a Genova, Milano, Bari, Padova, Palermo e tantissime altre città del Paese abbiamo portato un’idea di Esame e di didattica. Serve darci spazio: vogliamo parlare col Ministro Bianchi", spiega Tommaso Biancuzzi, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi.