Roma ha la Tari più alta d’Italia ma i rifiuti rimangono per strada: come è possibile?
I cittadini romani pagano la Tari più alta d'Italia. Secondo un documento redatto dalla Regione Lazio, la tassa dei rifiuti nella Capitale, è molto elevata rispetto al servizio che evidentemente viene offerto ai cittadini. A Roma la raccolta differenzia è rimasta bloccata al 44,3%, il servizio porta a porta è stato cancellato in molti quartieri, non è stato realizzato un solo nuovo impianto per la gestione del ciclo dei rifiuti, mentre la città è ripetutamente invasa da immondizia e le strade restano sporche con gravi ripercussioni per l’igiene e il decoro urbano. Mediamente, il costo dei rifiuti per una famiglia composta da tre persone in un appartamento di circa 100mq a Roma è pari a 370,49 euro. Invece a Milano e di 327,49 euro e a Firenze di 216,96. Questo vuol dire che i romani pagano una Tari più alta del 42% rispetto ai fiorentini e del 15% in più rispetto agli abitanti di Milano.
Bar e ristoranti di Roma pagano una Tassa superiore a Milano e Firenze
Grandi differenze tra Roma e le altre città ci sono anche nel settore della ristorazione. Il costo della Tari per un bar della Capitale, ampio 100 mq è pari a 3.362,75. Numeri che scendono se si guardano le altre due metropoli prese precedentemente in considerazione: a Milano i bar pagano 1.717,86 (49% in meno) e a Firenze circa 2.024,00 euro (40% in meno). E ancora un ristoratore con un locale di 200 mq deve versare una tassa da 7.598,67 euro, circa il 30% in più rispetto ai ristoratori di Firenze e il 32% in più di quelli di Milano. Inoltre, sottolinea la Regione, a differenza delle altre città, la Tari per bar e ristoranti di Roma non prevede parti variabili, ma solo costi fissi. "Una situazione che non incentiva le buone pratiche per la riduzione della produzione dei rifiuti".
Le tasse extra per smaltire i rifiuti fuori da Roma
A questi costi già di per sé elevati, si aggiungono tasse ‘extra' che i cittadini devono pagare per far fronte allo smaltimento dei rifiuti al di fuori del Comune di Roma, vera e propria emergenza in città. Difatti la Capitale produce il 60% dei rifiuti di tutta la Regione e smaltisce la totalità di questi in impianti fuori dai confini comunali, alcuni sono sono ormai giunti a saturazione (Colleferro e Roccasecca). Smaltire i propri rifiuti in un'altra città ha un costo aggiuntivo, che corrisponde a circa 200 milioni necessari per pagare anche il trasporto e il trattamento dell'immondizia fuori Roma. E proprio come una reazione a catena, spostare i rifiuti vuol dire consumare carburante e produrre tonnellate di anidride carbonica. Un'impatto ambientale non indifferente. "Due anni di sostegni e di aiuti da parte della Regione Lazio, di cui Ama e il Campidoglio non hanno saputo far tesoro. Due anni trascorsi senza che siano stati capaci di utilizzare i fondi regionali stanziati per la costruzione di impianti pubblici", fanno sapere dalla Regione Lazio. Di circa 85 milioni di euro "non hanno investito un solo euro".