Roma, smaltivano illegalmente batterie di auto e pezzi di ferro: 6 denunciati
Stavano trasportando una tonnellata e mezzo di materiale utilizzato nelle officine meccaniche fra cui ferro e batterie di auto quando sono stati bloccati da alcuni agenti dell'Unità SPE (Sicurezza Pubblica ed Emergenziale). Come si legge nel post pubblicato su Facebook dalla pagina di Polizia Roma Capitale, tre uomini sono stati fermati dagli agenti mentre transitavano all'interno del V Municipio della città di Roma che si estende nella parte più ad est della capitale, dal Pigneto fino al Villaggio Prenestino. Una volta effettuati i controlli sui furgoni e scoperta la presenza dei rifiuti trasportati illegalmente, pronti per essere smaltiti in maniera non corretta e con un grave impatto ambientale, i veicoli utilizzati e il loro contenuto è stato posto sotto sequestro, mentre per i tre è scattata la denuncia per gestione e trasporto illegale di rifiuti.
Oltre a loro, altri tre conducenti di furgoni sono stati denunciati per illeciti ambientali dalla pattuglie del Gpit (Gruppo Pronto Intervento Traffico: anche questa volta sui veicoli, ora sotto sequestro, sono stati rinvenuti calcinacci, lamiere, barattoli di vernice e rifiuti vari provenienti da lavorazioni edili. In entrambi i casi sono in corso le indagini per risalire a maggiori dettagli sull'attività dello smaltimenti illecito dei rifiuti.
Trafficano rifiuti fuori dall'isola ecologica
Il controllo delle autorità competenti sullo smaltimento illegale dei rifiuti nella città di Roma proseguono ormai da qualche tempo. Poco dopo la metà di gennaio, ad esempio, il Nucleo Ambiente e Decoro della capitale ha colto in flagranza di reato due uomini, uno di 36 e uno di 40 anni, trovati mentre fermavano i cittadini e le cittadine prima che raggiungessero l'isola ecologica di Ama in via Ateneo Salesiano. Per questa ragione sono stati entrambi denunciati per gravi danni ambientali. Oltre a loro, però, sono state sanzionate altre 70 persone, identificate dalle immagini registrate dalle videocamere di sicurezza mentre abbandonavano i loro rifiuti all'esterno del centro di raccolta dell'Ama.