Attivisti di Ultima Generazione bloccano la Roma-Fiumicino: 20 denunce e fogli di via
Sono tornati a bloccare la strada gli attivisti per l'ambiente di Ultima Generazione. Nella mattina di oggi, lunedì 15 maggio 2023, una ventina tra ragazzi e ragazze hanno bloccato la Roma Fiumicino in prossimità dell'accesso all'aeroporto Leonardo Da Vinci. I poliziotti del Commissariato Fiumicino hanno denunciato venti persone all'Autorità Giudiziaria per blocco stradale, manifestazione non autorizzata e resistenza a pubblico ufficiale. Inoltre hanno ricevuto tutti un provvedimento di foglio di via obbligatorio dal Comune di Fiumicino.
Gli attivisti e le attiviste oggi si sono posizionate lungo la carreggiata in segno di protesta impedendo ad alcune automobili di raggiungere lo scalo. Oltre a sedersi in mezzo alla strada, due coppie di persone si sono legate fra loro con un lock al collo e ai piedi. La richiesta al Governo è sempre la stessa: quella di interrompere i sussidi pubblici ai combustibili fossili a partire dal comparto aereo.
Durante il loro dialogo con gli automobilisti in coda, gli ambientalisti hanno ricordato che secondo il report commissionato da Greenpeace Cee e realizzato da Ce Delft, l'Italia è il quarto Paese europeo per numero di voli di jet privati. In breve tempo sono arrivate sul posto le forze dell'ordine che hanno liberato la carreggiata, alzando di peso le attiviste e gli attivisti che si erano seduti sull'asfalto per la campagna Non paghiamo il fossile. Alcuni di loro sono stati presi violentemente e caricati in automobile, afferrati per il cappuccio della felpa e fatti salire in automobile.
Le protesta di questa mattina
"Siamo tantissime persone oggi – hanno scritto nelle storie di Instagram questa mattina gli attivisti e le attiviste in protesta – Non possiamo fermarci se vogliamo avere un futuro degno". Nel frattempo il video postato sui social mostra come, all'inizio della protesta, mentre gli attivisti e le attiviste si apprestavano a posizionarsi lungo la carreggiata, due motociclisti ne spingono un paio per terra, afferrandoli dallo zaino tenuto in spalla e strappano loro dalle mani lo striscione arancione che portano con sé per ogni protesta: secondo alcuni sarebbero due agenti arrivati prima degli altri per monitorare la situazione. Sono stati alcuni automobilisti stessi, stavolta, ad avvicinarsi e ad allontanare dagli attivisti e dalle attiviste i due motociclisti con il volto coperto dal casco.
Nel frattempo, come sempre accade, non sono mancate le discussioni con le persone che hanno lasciato i propri mezzi in coda per avvicinarsi ai ragazzi e alle ragazze sedute sull'asfalto per la protesta, insieme a tanti clacson.