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Roma, coppia gay aggredita da 10 persone a Capodanno: “Pestati perché ci tenevamo per mano”

Il pestaggio ai danni di Sthephano e Matteo è durato quindici minuti. Dieci persone sono scese in strada da un palazzo a Malatesta insultandoli e accanendosi su di loro.
A cura di Natascia Grbic
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Una coppia omosessuale è stata aggredita la notte di Capodanno a Roma, in zona Malatesta. Secondo quanto riportato da Gaynet, che ha reso pubblica la notizia del pestaggio, sarebbero state almeno dieci le persone che si sono accanite su Sthephano e Matteo. Il motivo? Camminavano tenendosi per mano. Ad avere la peggio è stato Sthephano, che ha riportato un trauma cranico, la rottura del naso e varie tumefazioni sul volto. Gli aggressori sono scesi dal primo piano di un pazzo gridando ‘Froci di merda' e si sono accaniti su di loro: quindici minuti di calci e pugni, dopodiché sono fuggiti, facendo perdere le proprie tracce.

"Io ho saputo difendermi in qualche modo, ma mi hanno aggredito in 10 in modo tale che altri ragazzi non sarebbero sopravvissuti – le parole della vittima, riportate da Gaynet – Abbiamo denunciato e vogliamo che la nostra storia sia da esempio. Vogliamo che tutto questo finisca, tenersi per mano o scambiarsi uno sguardo romantico deve essere un gesto normale per tutti. Vogliamo reagire alla paura, perché con la paura di essere se stessi non si vive".

Le associazioni LGBTQI+ hanno lanciato un presidio per sabato 4 gennaio alle 17 a piazza Malatesta per denunciare l'ennesima aggressione omofoba. "Quello che è successo a Sthepano è il risultato di tutte quelle leggi di uguaglianza che ancora non ci sono, visto che l'Italia registra un vergognoso 36° posto sulla parità LGBTQIA+ nella Rainbow Map di ILGA Europe, nonché della peggiore maggioranza parlamentare sui diritti civili che l’Italia ricordi, dal disastro nei consultori alla persecuzione di famiglie arcobaleno e persone trans – il commento di Rosario Coco, presidente di Gaynet – Oltre alle classiche lacrime di coccodrillo, chi avrà il coraggio in Parlamento di ammettere le proprie responsabilità? come aver agitato la bufala del gender per anni bloccando qualunque tipo educazione a diversità e rispetto nelle scuole, aver applaudito all'affossamento della legge contro l'omolesbobitransfobia, aver attaccato i Pride o essersi schierati con Orban in Europa. La solidarietà non basta più e per ammettere di aver sbagliato, o di non aver fatto abbastanza, non è mai troppo tardi".

"A Roma non può esserci spazio per simili atti – hanno dichiarato Marilena Grassadonia, coordinatrice dell'Ufficio Diritti LGBT+ di Roma Capitale, e Filippo Riniolo, presidente della Commissione Pari Opportunità del Municipio V – Insieme al Sindaco Roberto Gualtieri, che sta seguendo la vicenda, continueremo con determinazione il lavoro che stiamo portando avanti in tutti i Municipi della città e che parla di educazione alle differenze e della costruzione di una città accogliente e di tutti. Ieri abbiamo avuto modo di sentire i due ragazzi aggrediti: il racconto della loro esperienza ci ha scosso ma anche rafforzato nella determinazione di reagire. È evidente come il clima di omofobia e machismo che aleggia nel nostro Paese dia legittimazione a chi commette atti di violenza contro le persone LGBT. Eppure, questi ragazzi non si lasciano schiacciare nel ruolo di vittime: li ho sentiti determinati a reagire, a non piegarsi alla paura. Saremo al loro fianco sabato alle 17, in piazza Malatesta. Le istituzioni non si limiteranno a condannare questi atti di violenza: proseguiremo con determinazione nella lotta contro ogni traccia di fascismo, sessismo e omofobia. Questo municipio vuole essere un modello di inclusione e diritti per tutti".

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