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Roma, confiscati 20 milioni, tre ville, pompa di benzina e bar ai Casamonica: un altro colpo al clan

La confisca conferma il provvedimento di sequestro dei beni eseguito a giugno del 2020 e i destinatari del provvedimento sono stati già condannati dal gup per associazione a delinquere di stampo mafioso.
A cura di Enrico Tata
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Una delle ville confiscate
Una delle ville confiscate

Tre ville, alcuni appartamenti a Roma e provincia, un bar tabacchi a Montecompatri, una stazione di servizio Ip con bar per 20 milioni di euro di valore complessivo. Questi i beni confiscati dal tribunale di Roma ad alcuni membri della famiglia Casamonica. La confisca conferma il provvedimento di sequestro dei beni eseguito a giugno del 2020 e i destinatari del provvedimento sono stati già condannati dal gup per associazione a delinquere di stampo mafioso. 

Le tre ville con piscina confiscate ai Casamonica

La confisca riguarda in particolare tre ville: la prima è Villa Sonia, una residenza con piscina in via Roccabernarda 8, zona Anagnina a Roma. La seconda è un'altra villa con piscina che si trova in via Flavia Demetra 90, sempre tra Anagnina e Morena. La terza è una villa che si trova a Monterosi, provincia di Viterbo. Villa Sonia è stata già assegnata a un progetto per finalità sociali e nello specifico per neo maggiorenni ex ospiti di case famiglia gestito dalla Regione Lazio – Azienda Pubblica Servizi alla Persona Asilo Savoia. L'edificio a Monterosi è stato affidato invece all'amministrazione comunale. Il tribunale di Roma ha confiscato anche cinque società di capitali, alcune aziende, una stazione di servizio a marchio Ip con bar tabacchi a San Cesareo, provincia di Roma, e un bar tabacchi a Montecompatri, provincia di Roma.

Confiscate anche dieci polizze di pegno, auto di lusso e oggetti preziosi

Sono stati inoltre confiscati un'automobile di lusso, oggetti preziosi dal valore complessivo di oltre 30mila euro, dieci polizze di pegno per un valore di oltre 30mila euro e soldi in banca per un totale di 65mila euro. Riconosciuta la pericolosità dei soggetti destinatari del provvedimento, il Tribunale Misure di Prevenzione ha deciso di sottoporre due membri del clan alla misura della sorveglianza speciale da parte della polizia con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.

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