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Roma come Milano: all’Eur la nuova piazza fra i grattacieli, tra boschi urbani e giardini zen

Una piazza nascosta e sorprendente tra i grattacieli dell’Eur, punto di incontro tra natura e arte contemporanea.
A cura di Enrico Tata
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Nascosta, ancora da scoprire, quasi inaccessibile. Ma all‘Eur c'è una sorprendente piazza all'ombra della torre EuroSky  e del centro commerciale Euroma 2, su cui affacciano le sedi di importanti compagnie internazionali come Abbott, Microsoft, Eni, Q8. Ci sono il palazzo della Città Metropolitana e il ministero della Salute. È già, nei fatti, il ‘financial district' di Roma. Ma adesso, grazie al progetto ‘eUrban', questo luogo è diventato un punto di incontro tra arte e natura. Un laboratorio di innovazione con installazioni di arte pubblica, boschi urbani e giardini zen, inserito in un quartiere, quello dell'Eur, che è da sempre proiettato al futuro e da sempre è una finestra sulla contemporaneità.

Un Bosco transitorio al centro della nuova piazza dell'Eur

Spiega Ria Lussi, l'artista che ha ideato il progetto: "Si chiama ‘eUrban'. ‘E' significa stare insieme, essere insieme, e Urban vuole rappresentare un progetto di evoluzione e rigenerazione urbana. "eUr" perché ci troviamo all'Eur e sicuramente questo è il luogo del quartiere più contemporaneo e rivolto al futuro". In altre parole "è un progetto che fa incontrare persone, business, arte e natura".

Al centro della piazza, in un lotto ancora non assegnato, c'è il "Bosco Transitorio" o "The Moving Forest" realizzato in collaborazione con l'Orto Botanico di Roma: 400 alberi e più di 50 arbusti piantati al centro dell'area pedonale. Questo bosco permetterà di assorbire circa 250 tonnellate di anidride carbonica, il recupero delle polveri sottili e l'abbassamento di due, tre gradi della temperatura. "Sono state piantate dieci diverse essenze mediterranee con fioriture diverse nel corso dell'anno. Non è un'idea decorativa della natura, perché l'esperimento continuerà il suo percorso nelle scuole di Roma, quando questo spazio verrà utilizzato per la sua destinazione finale".

il Bosco Transitorio all'ombra della Torre Eurosky
il Bosco Transitorio all'ombra della Torre Eurosky

Roma come Milano: il confronto con piazza Gae Aulenti

Roma è la Capitale più verde d'Europa con 27 ville storiche e una di esse è proprio ‘eUrban' perché nella zona della piazza è stato ritrovato un tratto di via Laurentina, ancora visibile in un lato della piazza. "Si tratta di un progetto in evoluzione, un progetto a dieci anni per trasformare quest'area in un ‘com-temporary art district' di Roma. Questo luogo ha una centralità che non è stata ancora svelata e non è stata ancora scoperta. Abbiamo la nuvola di Fuksas, il laghetto dell'Eur, l'aeroporto a pochissimi minuti, la fondazione Fendi nel Palazzo della Cività Italiana. È inaccessibile e questa sua inaccessibilità è molto interessante in realtà. Speriamo di riunire tutte le energie affinché questo luogo possa diventare un quartiere che va molto al di là di quello che è il quartiere Gae Aulenti a Milano. Questo è un grande financial district, lo è già, ma era incompiuto. L'obiettivo è dare una compiutezza verso il futuro, immaginarci di diventare come Tokyo, Rio, Chicago, grandi metropoli del mondo che hanno capacità di avere una visione del futuro in prospettiva, positiva, riuscendo ad unire le forze".

Un tratto della vecchia via Laurentina
Un tratto della vecchia via Laurentina

Un giardino zen e una galleria d'arte contemporanea all'aperto

Accanto al Bosco Transitorio c'è un giardino zen, l'"Italian Zen Garden", con erbe officinali e aromatiche come timo, calendula e issopo e una galleria d'arte contemporanea all'aperto. "The Walkaround Gallery" è un'installazione di arte pubblica "che si snoda per un lungo percorso all'aria aperta da scoprire camminando nella sorprendente area pedonale di ‘eUrban'.

L'auditorium mai utilizzato della Città Metropolitana e il giardino Zen
L'auditorium mai utilizzato della Città Metropolitana e il giardino Zen

Un casale del ‘700 tra i grattacieli

Il progetto è partito, ma non tutto è facile da portare a compimento, soprattutto a Roma. Al centro della piazza, tra i palazzi ipermoderni, c'è anche un casale del ‘700 abbandonato. "Il casale, nella sua indefinitezza, esprime una grandissima. Con questa sua compiutezza di piccolo territorio di cui non conosciamo il futuro, per tutta una serie di svolgimenti tipicamente italiani, io personalmente l'avrei fatto diventare una vera e propria opera d'arte che si poteva trasformare nelle mani di diversi artisti". Non è l'unica opera incompleta che affaccia sulla piazza: c'è anche, per esempio, l'auditorium del palazzo della Città Metropolitana, ancora da terminare e mai utilizzato. "In generale questo grande piazzale può ospitare fantastici eventi di cultura contemporanea, penso alla moda, alla danza contemporanea, ai festival. L'Eur è un quartiere importante, ma non ha molti spazi pubblici, non ha una piazza. Il paesaggio di questa piazza è completamente inaspettato,  è una prospettiva originale su Roma, che aspetta soltanto di essere sviluppata".

Un casale del '700 abbandonato tra i grattacieli dell'Eur
Un casale del ‘700 abbandonato tra i grattacieli dell'Eur

Il nuovo ‘Eurohive'

Sulla nuova piazza affaccia anche l'Eurohive, un palazzo modernissimo inaugurato qualche settimana fa. Rappresenta l'evoluzione del ‘workplace', con uffici flessibili e modulari, sale meeting, auditorium, postazioni all'aperto e un bistrot accessibile a tutti.

L'interno di un piano di EuroHive
L'interno di un piano di EuroHive
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