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Roma avrà nuovi 4 impianti di trattamento e riciclaggio dei rifiuti: gare assegnate

Si tratta di due biodigestori da 200.000 tonnellate a Cesano e Casal Selce, e di due impianti di trattamento per carta e multimateriali a Ponte Malnome e Rocca Cencia. Saranno di proprietà di Ama e costeranno 328 milioni di euro, di cui 141 milioni investiti da Roma Capitale. Così il Campidoglio punta a chiudere il ciclo dei rifiuti per la fine della legislatura. Gualtieri: “Soluzione strutturale per uscire continua emergenza”.
A cura di Redazione Roma
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Non solo l'inceneritore. Per chiudere finalmente il ciclo dei rifiuti della capitale, saranno costruiti anche altri 4 impianti che saranno gestiti direttamente da Ama. Ieri sono terminate le procedure per le gare di affidamento per la realizzazione e, a meno di ricorsi, a gennaio 2025 dovrebbero iniziare i lavori per terminare entro il 2026. Un cronoprogramma ambizioso ma non impossibile.

Parliamo dei due biodigestori per il trattamento dell'umido previsti a Cesano e Casal Selce, il primo all'estrema periferia Nord-Est della Capitale, il secondo subito dopo il GRA nel quadrante Nord-Ovest della città. A Rocca Cencia a Roma Sud, nel territorio del VI Municipio e a Ponte Malnome in XIII Municipio saranno invece realizzati due impianti per il trattamento della carta e del multimateriale. L'impegno economico per i quattro impianti è di 328 milioni di euro, una parte proveniente dal budget del Decreto Aiuti (187 milioni), mentre 141 milioni sono stati investiti direttamente da Roma Capitale.

Dopo l'incendio che ha distrutto l'impianto Tmb di via Salaria e i ripetuti incidenti nell'impianto Tmb a Rocca Cencia, ora Ama tornerà a gestire direttamente gli impianti di trattamento. I due biodigestori in particolare tratteranno 200.000 tonnellate di frazione organica ogni anno, per produrre compost e biometano. L'ambizione tra l'altro è quella con il carburante derivato di alimentare la flotta dei mezzi di Ama.

Soddisfazione del sindaco Roberto Gualtieri, che sulla chiusura del ciclo dei rifiuti ha puntato molto della sua legislatura, con l'obiettivo di uscire dalle continue emergenze che ormai si susseguono da più di dieci anni, dalla chiusura della discarica di Malagrotta. “Roma deve essere una capitale moderna e proiettata nel futuro anche per quello che riguarda il trattamento dei rifiuti quotidianamente prodotti dalla città. Questi quattro impianti, unitamente a tutte le altre azioni che stiamo mettendo in campo, porteranno un contributo molto importante ad una soluzione strutturale di un problema che per troppo tempo ha rappresentato una periodica e ricorrente emergenza", ha spiegato il sindaco.

"Grazie a questi impianti – spiega l'assessora all'Ambiente e ai Rifiuti Sabrina Alfonsi  – potremo intercettare ingenti quantitativi di materiali organici, carta, plastica, metallo e vetro aumentando in modo significativo le percentuali di scarti avviati a riciclo. Questo testimonia in modo concreto e inequivocabile il fatto che Roma crede nella raccolta differenziata che, con questo ulteriore step, compirà un importante balzo in avanti”.

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