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Rocca si dimette da presidente della Croce Rossa Internazionale dopo le polemiche sul Gay Pride

Rocca ha lasciato l’incarico di presidente della Croce Rossa Internazionale. Ha spiegato in una lettera: “I recenti eventi relativi al Rome Pride mi hanno fatto capire come ogni singola decisione e azione presa da me, persino se sempre in linea con i nostri principi e valori fondamentali, possono essere strumentalizzati in buona o cattiva fede”.
A cura di Enrico Tata
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Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, si dimetterà dalla presidenza della Croce Rossa Internazionale e della Mezzaluna Rossa. Lo ha annunciato con una lettera ufficiale inviata alla segreteria di Federazione e alle sedi di tutto il mondo. Stando a quanto si apprende, il gesto è stato fatto per "proteggere la nostra organizzazione e le persone che serviamo" anche in relazione alle polemiche come quella quella legata al patrocinio inizialmente concesso dalla Regione Lazio e poi negato al Roma Pride.

Nella lettera, riportata dal quotidiano La Notizia, il presidente parla di "profondo rammarico" e "grande tristezza". Spiega Rocca:

“Ho sempre dato priorità alla protezione della reputazione e al lavoro dell’organizzazione. Sono grato per il privilegio di guidare la nostra amata organizzazione dal 2017 e per la fiducia che avete posto nei miei confronti”.

Scrive ancora il presidente della Regione Lazio:

“I recenti eventi relativi al Rome Pride mi hanno fatto capire come ogni singola decisione e azione presa da me, persino se sempre in linea con i nostri principi e valori fondamentali, possono essere strumentalizzati in buona o cattiva fede e rischiano di mettere a repentaglio la reputazione della nostra amata Croce Rossa".

Quando Rocca è stato eletto presidente della Regione Lazio, si è dimesso dalla carica di capo della Croce Rossa Italiana, ma ha mantenuto inizialmente il ruolo di presidente della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, incarico che riteneva compatibile con i suoi doveri istituzionali.

Come presidente ha partecipato anche ad un evento dell'Onu a New York lo scorso marzo. Ma all'interno dell'organizzazione, qualcuno non vedeva di buon occhio il doppio incarico e, per esempio, i vertici della Croce Rossa spagnola avevano già chiesto a gran voce un passo indietro. Hanno sostenuto che il suo ruolo, pur essendo stato un candidato ‘civico' e non partitico, sia tutt'altro che tecnico: "Si tratta di una carica politica, non tecnica, come lui sostiene", avevano spiegato gli spagnoli.

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