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Rocca blocca le assunzioni della Sanità del Lazio ma strapaga i medici ‘gettonisti’

La consigliera regionale del Pd Eleonora Mattia ha presentato un’interrogazione in Consiglio regionale sullo scorrimento della graduatoria per un concorso pubblico Asl per amministrativi, attualmente bloccato.
A cura di Enrico Tata
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Presidente della Regione Lazio con delega ad interim alla Sanità, Francesco Rocca, vuole controllare in prima persona i costi e le assunzioni nel comparto sanitario. Con una delibera dello scorso aprile, in pratica il governatore vuole fare da filtro a tutto, dall'indizione di nuovi concorsi alla chiamata di chi ha vinto oppure è risultato idoneo a quelli già conclusi. Il risultato è che per il momento resta tutto bloccato. 

È il caso del concorso indetto nel 2020, a ridosso della pandemia, dalla Asl Roma 1 (come capofila) per il profilo professionale di Collaboratore Amministrativo professionale categoria D. I posti erano 326, ridotti a 148 di cui, attualmente, rimangono 143 idonei nella graduatoria. Un bacino utile a cui attingere per assunzioni nelle Asl di tutto il Lazio.

"Non solo c'è un blocco che dura da mesi, ma ci sono decine di persone chiamate e colloquiate che sono rimaste in sospeso senza assunzione", è per esempio la testimonianza di uno degli idonei.

Ad esempio, ha ricordato la consigliera regionale del Pd, Eleonora Mattia, che su questo ha presentato un'interrogazione, "da una prima stima, per quanto parziale, desumibile dai PIAO 2023-2025 pubblicati dalle aziende del servizio sanitario regionale" si evince "il fabbisogno complessivo è di circa 100 collaboratori amministrativi categoria D. E nello specifico si conta: per Asl Roma 3, una necessità di 23 unità, Asl Viterbo (9); Asl Latina (24); Asl Frosinone (12); Azienda Ospedaliera Sant’Andrea (8); Policlinico Umberto I (4), Policlinico Tor Vergata (6); Ifo Regina Elena (5); Istituto Spallanzani (2); Ares 118 (5)”.

La giunta Rocca, però, ha ricordato Mattia, "ha confermato il blocco delle assunzioni del personale amministrativo da parte delle ASL e degli Enti del Sistema Sanitario Regionale introdotto con una delibera dello scorso 18 aprile. Uno dei primi atti della destra al governo regionale è stato colpire la sanità pubblica con lo stop di risorse e assunzioni, da un lato per esigenze di budget, e, dall’altro lato aprendo ai privati, ad esempio facendoli entrare nella gestione delle liste d’attesa o addirittura favorendo sprechi di soldi pubblici e precariato per i lavoratori con misure scandalose come i ‘medici a gettone’ nei Pronto Soccorso. La Regione Lazio rimetta al centro la sanità pubblica per garantire il diritto alla salute delle cittadine e dei cittadini del Lazio e ridare dignità ai lavoratori".

Come contraltare al blocco delle assunzioni c'è però la questione dei cosiddetti ‘gettonisti', personale pagato per l'appunto ‘a gettone' per garantire il fabbisogno soprattutto per quanto riguarda la medicina d'urgenza.

Come aveva già spiegato ai microfoni di Fanpage.it, il presidente dell'Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi, ha fatto notare "che i costi dei gettonisti variano dai 150 ai 250 euro/ora, contro i 45 euro/ora di uno strutturato. Il problema è che si tratta di soldi pubblici, poiché a pagare è la Regione, è il Governo. Ove si è compreso che l’attività di Pronto Soccorso è ad alto rischio e va necessariamente remunerata più di quanto venga pagata in questo momento, questi soldi potrebbero magari essere allocati in ambito strutturale piuttosto che nella voce ‘beni e servizi’, dove troviamo la seconda problematica, quella legata alla qualità della prestazione, problematica che lo stesso procuratore Silvestri ha messo in evidenza, ovvero che i gettonisti non sono persone selezionate per la loro capacità professionale, perché oggi per lavorare nel Servizio Sanitario Nazionale bisogna, per legge, essere specialisti”.

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