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Rocca attacca sulla Ztl, per colpa della sinistra 270mila persone costrette a cambiare auto

Rinvio sulla Fascia Verde a Roma, ma per il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, non basta: “Occorre rivedere il Piano Qualità dell’Aria approvato da Zingaretti”.
A cura di Enrico Tata
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Dopo l'accordo con la Regione Lazio, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha annunciato il rinvio delle regole di accesso alla nuova Ztl Fascia Verde. In pratica lo stop alla circolazione dei veicoli diesel euro 4 viene rimandato di un anno (dal 1 novembre 2023 al 1 novembre 2024). In più le modifiche chieste e ottenute dal Campidoglio prevedono l'attivazione di meccanismi in grado di consentire, per periodi e chilometri limitati, la circolazione delle auto più inquinanti all'interno della Ztl.

Lo stop agli Euro 4 previsto dal piano di Zingaretti

Ma perché Roma Capitale aveva proposto inizialmente lo stop dei veicoli a gasolio Euro 4? Il provvedimento era contenuto nel Piano di risanamento della qualità dell'aria, varato dalla Regione Lazio, amministrata all'epoca da Nicola Zingaretti, per rispondere alle richieste dell'Unione Europea che, proprio per gli sforamenti continui e ripetuti a Roma per quanto riguarda l'inquinamento, aveva multato l'Italia.

Rocca: "I dati sull'inquinamento sono cambiati"

Secondo l'attuale governatore, Francesco Rocca, "è arrivato il tempo di modificare il Piano Qualità dell'aria. L'attuale Piano, infatti, approvato dalla scorsa amministrazione e lasciato in eredità ai cittadini laziali, è ormai datato e si basa sui rilevamenti effettuati nel 2018. Dati che nel frattempo sono cambiati, come certificano i dati dell'Arpa, secondo cui i livelli di inquinamento da Pm10 e da NOx sono sotto i limiti in dieci centraline su tredici".

In effetti, i valori delle emissioni inquinanti sono diminuite nel corso degli anni, come certificato dall'Arpa. Come si legge, per esempio, sul sito di Roma Capitale, le principali fonti di emissione di inquinanti atmosferici nella Capitale sono le Pm10 (polveri sottili) e gli ossidi di azoto (NOx), rappresentati soprattutto dagli impianti termici e dal traffico veicolare.

Il Campidoglio sottolinea che per esempio, per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2), "negli ultimi anni il numero di superamenti del valore medio orario di 200 microgrammi/m3 è diminuito, rientrando al di sotto delle 18 ore/anno consentite sin dall’anno 2014; negli anni più recenti non è stato registrato alcun superamento. Riguardo al rispetto del valore limite della media annuale (limite pari a 40 microgrammi/m3 ), invece, si osserva una progressiva diminuzione dei valori medi nel corso degli anni, accompagnata da una riduzione del numero di stazioni che presentano il superamento del valore limite, fino all’anno 2022 in cui ha superato la sola stazione da traffico “Fermi”".

Rocca chiede aiuto al governo: va rivisto il Piano Qualità dell'Aria

In virtù di questi dati, ha sottolineato Rocca, la priorità per Roma "è aggiornare il Piano Qualità dell'aria della Regione Lazio, anche in considerazione del fatto che, negli ultimi cinque anni, il parco auto dei cittadini è stato profondamente rinnovato, con l'aumento di auto elettriche e, soprattutto, ibride in circolazione. L'intenzione del governo di intervenire su questa materia va nella direzione giusta e auspico che dall'esecutivo arrivi un provvedimento che consenta una proroga che permetta alla Regione Lazio di aggiornare il Piano Qualità dell'aria secondo i nuovi dati, coniugando rispetto e tutela dell'ambiente ed esigenze dei cittadini".

Tutto ciò "anche nell'interesse dei romani, che stanno subendo e subiranno in futuro gli effetti del Piano varato da Zingaretti e dall'attuale assessore di Roma Capitale Patanè, un documento vecchio e datato, che avrebbe come unico effetto quello di penalizzare 270mila persone e di colpire ulteriormente le fasce più deboli della popolazione, costrette dall'oggi al domani a dover cambiare auto senza averne le possibilità". 

Tradotto: Rocca vuole intervenire per scongiurare, anche fra un anno, lo stop per i veicoli Euro 4 diesel e per i veicoli Euro 3 a benzina. Insomma, emissioni o meno, non proprio una scelta ambientalista.

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