Rocca attacca il Pd sui cinema chiusi di Roma: “Dialogo con Verdone, ma ‘carnevalata’ da sinistra”
La legge sulla Semplificazione Urbanistica in approvazione alla Regione Lazio, come abbiamo scritto, rende molto più semplice il cambio di destinazione d'uso per i cinema abbandonati da tempo. In altre parole, le ex sale possono trasformarsi in fast food e megastore senza l'obbligo di mantenere ad uso sociale e culturale almeno una parte degli spazi. Una proposta, questa, che ha fatto storcere il naso ad attori e registi romani, che hanno chiesto al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, di ripensarci e fare marcia indietro. Tra questi anche Carlo Verdone, che ha parlato di "attentato alla cultura".
Rocca ha detto di aver sentito Verdone al telefono: "Ma non sono un tecnico, ho semplicemente espresso una preoccupazione. Lascio poi, a chi si occupa di questo, di identificare le soluzioni. Noi abbiamo semplicemente cercato di lavorare per contrastare il degrado". Sulla questione dei cinema, ha aggiunto il governatore, "ci sarà un tavolo dove incontreremo sia i rappresentanti degli esercenti, sia l'Anica e vediamo di trovare una soluzione con i presidenti della commissione Urbanistica, Laura Corrotti, e della commissione Cultura, Luciano Crea".
Rocca ha ricordato che tanti cinema nel Lazio sono chiusi, "non per scelta di questa Regione, ma per effetto di cattive politiche nazionali e comunali che stanno pagando il prezzo in quello che è uno dei settori più importanti". Per Rocca occorre trasformare questo settore, "altrimenti non si troverà chi investe perché poi non ha un ritorno. Non è che gli imprenditori del settore sono scemi, è un tema quello di individuare i modelli urbanistici più appropriati per fare in modo che non ci siano luoghi di degrado, perché qualcuno preferisce il degrado a soluzioni che recuperano parti importanti delle nostre città".
Rocca ha dichiarato di essere disponibile "a ragionare e trovare delle soluzioni che possano fare in modo che non scompaiano le sale cinematografiche, nessuno lo vuole, pero' bisogna avere buonsenso tutti quanti e trovare soluzioni. Con il tavolo, cercheremo di trovare una sintesi, però guai a strumentalizzazioni: il segretario romano del Pd, Enzo Foschi, ha fatto questa ennesima carnevalata, che si facesse un esame di coscienza, guardasse come anche Franceschini ha risposto durante il Covid per l'utilizzo delle sale: al ristorante si poteva andare liberamente, le sale cinematografiche erano penalizzate. Ci sono tanti errori che la sinistra ha fatto e vive soltanto l'ideologia, le ideologie portano soltanto patologie all'interno della nostra società, troviamo soluzioni concrete che facciano bene a chi crede nel cinema, a chi crede comunque nel fare impresa e buona impresa".
Per Laura Corrotti, Fratelli d'Italia, "tutte le scelte prese a proposito delle sale cinematografiche si basano su una visione di urbanistica che mira al contrasto del degrado e dell’abbandono, tante sono le sale chiuse ormai da anni e nulla è stato fatto da chi ci ha preceduto. L'invito che porgo ai protagonisti del settore è di non farsi strumentalizzare da una certa parte politica che in passato, quando ha avuto la possibilità, non ha mosso un dito in loro favore anzi, ricorderei un certo D’Alema che ha trasformato sale cinematografiche ancora in uso in sale bingo".