Rocca annuncia nuove nomine, ma lo Spallanzani e quasi tutte le Asl del Lazio restano commissariate
Narciso Mostarda dal San Camillo all'Ares 118 e Angelo Aliquò dall'Istituto Spallanzani al San Camillo. È il giro di nomine annunciato nelle scorse ore dal presidente del Lazio, Francesco Rocca. Ma nonostante questo, molte aziende ospedaliere sul territorio regionale restano commissariate. E da oggi, dopo il trasferimento di Aliquò, anche lo Spallanzani è senza direttore generale.
Una situazione del tutto anomala, per l'ex assessore alla Sanità Alessio D'Amato, secondo cui dopo 16 mesi di amministrazione Rocca il comparto della Salute è totalmente bloccato: "Il Lazio è l’unica regione italiana ad avere la gran parte delle aziende commissariate. Tutto ciò senza una reale giustificazione, poiché la legge nazionale prevede il commissariamento come un atto straordinario che dura 90 giorni".
"Perché sta avvenendo tutto questo? Delle due l’una, o si tratta di incapacità e sciatteria per non venire in Consiglio, che deve dare il parere sui nuovi direttori generali, oppure si vuole esercitare un indebito controllo sulle autonomie aziendali. Questa situazione è assolutamente anomala, immotivata e illegittima, ed auspico che tutti gli organismi di controllo, a partire dalla magistratura, facciano piena luce sui reali motivi di questa situazione senza precedenti", ha spiegato in una nota il consigliere regionale di Azione.
Sul sito della Regione Lazio, in effetti, risultano attualmente commissariate la Asl Roma 1 e la Asl Roma 2, e ancora la Asl Roma 5, la Asl Roma 6, le Asl di Rieti, Latina, Frosinone e Viterbo, l'ospedale San Giovanni, l'IFO e il policlinico di Tor Vergata.
Le ultime nomine dei commissari straordinari risalgono a marzo, quando Rocca ha nominato Maria Paola Corradi al San Giovanni, Francesco Amato all'Asl Roma 2 e Silvia Cavalli alla Asl Roma 5. Come fa notare D'Amato, attualmente ben 12 Asl o strutture ospedaliere del Lazio sono guidate da un commissario straordinario su un totale di 18.
Le strutture sanitarie, ricordiamo, sono sotto la guida di un direttore generale nominato dalla Regione e coadiuvato da un direttore sanitario e un direttore amministrativo. A volte si fa ricorso al commissario straordinario che, come in questi casi, guida la fase di transizione tra un dg e il suo successore. In effetti, però, nel Lazio attualmente addirittura il 70 per cento delle strutture sanitarie è guidata da un commissario.
In un'intervista rilasciata a Milano Finanza il presidente Rocca ha parlato di "svolta" nella Sanità del Lazio in virtù di nuove assunzioni: "Tra l'anno scorso e quest'anno abbiamo avviato circa 14 mila nuove assunzioni e stabilizzazioni nella sanità pubblica, per un investimento pari a 661,5 milioni di euro. Non accadeva da vent'anni. Ecco perché è una svolta". I dipendenti del Servizio sanitario regionale "passeranno dagli attuali 53mila a oltre 62mila, con un incremento del 17 per cento rispetto all'attuale forza lavoro. E ancora. Nel decennio precedente alla mia presidenza, la Regione Lazio ha speso circa 2 miliardi per la mobilità sanitaria, senza risultati. Con quei soldi si potevano costruire quattro policlinici e una decina di ospedali di medie dimensioni".