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Rocca annulla il taglio dell’Irpef di Meloni: nel 2024 stipendi più bassi nel Lazio

La Regione Lazio non ha trovato i soldi per rifinanziare il fondo tagliatasse, ha ammesso il presidente Francesco Rocca. Questo si tradurrà in buste paga più basse per 2 milioni di lavoratori nel 2024. Più che azzerato, quindi, il taglio del cuneo fiscale annunciato da Giorgia Meloni nella bozza della manovra.
A cura di Enrico Tata
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Il beneficio del taglio del cuneo fiscale inserito nella bozza nella manovra  del governo Meloni sarà praticamente azzerato nel Lazio. Questo perché, come abbiamo scritto, la Regione non ha trovato i soldi per rifinanziare il fondo tagliatasse, che garantiva uno sconto, per i redditi fino a 40mila euro, sull'addizionale Irpef regionale. In altre parole, gli stipendi per i cittadini del Lazio saranno più bassi nel 2024, nonostante il taglio dell'Irpef annunciato da Giorgia Meloni per la legge di Bilancio 2024.

Rocca ammette: non sarà rifinanziato il fondo tagliatasse nel Lazio

Lo hanno ammesso il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e il suo assessore al Bilancio, Giancarlo Righini, hanno inviato una lettera al prefetto di Roma per spiegargli l'impossibilità di rifinanziare, nel Bilancio 2023 che dovrà essere approvato entro fine anno, il fondo per la riduzione fiscale. Quel fondo tagliatasse che la giunta Zingaretti aveva garantito per tutto l'anno in corso. Nel 2024 la giunta si impegna a trovare soluzioni, grazie a un metodo di lavoro e un accordo proposto "proposto ai rappresentanti delle associazioni sindacali e al momento già sottoscritto dalla Cisl". Come detto nei giorni scorsi, la Cgil ha rifiutato di firmare il documento. 

Tasse più alte, per Rocca la colpa è di Zingaretti

Rocca e Righini hanno spiegato che la Regione ha un debito di 22,3 miliardi di euro e in questi primi mesi "abbiamo dovuto risanare un disavanzo sanitario di 218 milioni, e un ulteriore aggravamento dei conti a seguito della parifica del Rendiconto 2022, la quale ha peggiorato il risultato di amministrazione di 170 milioni e censurato operazioni, parificandole con riserva, per ulteriori 103 milioni, per un totale di oltre 270 milioni".

Insomma, i conti della Regione non sono in ordine e per l'attuale giunta la colpa è dell'amministrazione Zingaretti. A prescindere dall'attribuzione delle responsabilità, il risultato è che il fondo tagliatasse non sarà rifinanziato, almeno per i primi mesi del 2024. Questo si traduce, per i lavoratori, in più tasse: l'aliquota dell'addizionale regionale Irpef tornerà sopra al 3%, la più alta d'Italia. Un lavoratore, in pratica, dovrà pagare in media 300 euro in più di tasse. 

Studio Cgil
Studio Cgil

La promessa della Regione Lazio, tasse ridotte nel 2024

Rocca e Righini hanno rassicurato il prefetto sulla volontà dell'amministrazione, "nella programmazione 2024, di rifinanziare il fondo per la riduzione della pressione fiscale, ovviamente nei limiti delle risorse effettivamente disponibili, alleggerendo il carico fiscale delle famiglie più bisognose e delle imprese. A tal fine entro il mese di aprile 2024 dovrà essere definita la manovra fiscale per il medesimo esercizio, in modo da coordinare le politiche fiscali regionali con le modifiche intervenute a livello nazionale".

Insomma, il problema è stato rimandato ai primi mesi del 2024. Fino ad allora, però, l'aumento delle tasse è confermato: le buste paga dei cittadini del Lazio saranno più basse, almeno nei mesi di gennaio e febbraio e, in generale, fino a quando l'amministrazione regionale non troverà i soldi per finanziare misure correttive.

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