Dalle parti del quartier generale di Roberto Gualtieri si ostenta ottimismo, ma tutti sanno che i sondaggi vanno quel che valgono e che gli indecisi saranno l'ago della bilancia di questa consultazione elettorale romana. Il possibile calo di consensi del centrodestra, a causa della performance non proprio brillante del candidato Enrico Michetti, può solo che avvantaggiare Virginia Raggi e Carlo Calenda, non certo il candidato del centrosinistra. La frammentazione delle forze progressiste nella capitale ha creato una situazione di incertezza che non può far star tranquilli l'ex ministro dell'Economia e la coalizione che lo sostiene. La sensazione è che chi arriva al ballottaggio avrà buone chance di battere il candidato di Meloni e Salvini, ma il punto è arrivarci. E se Gualtieri, almeno sulla carta, è il favorito, l'esito non è scontato.
Roberto Gualtieri avrà vinto la sua prima sfida se il Partito Democratico riconquisterà i voti delle periferie, di quell'elettorato che nel 2016 scelse Virginia Raggi in modo plebiscitario, e che alle successive consultazioni si è rivolto alla destra, in particolare alla Lega. Oggi il centrosinistra è chiamato a scrollarsi definitivamente di dosso l'immagine di partito della Ztl e il Partito Democratico a imporsi come primo partito e forza politica popolare. Lo sa bene Raggi, che ha insistito in maniera quasi monotematica sul presentarsi come la sindaca delle periferie in questo ultimo scorcio di campagna elettorale, inseguendo Gualtieri a San Basilio nel tentativo di delegittimarne la presenza. E se il consenso personale della sindaca in molte periferie è forte, c'è da dire che il Movimento 5 Stelle in questi cinque anni non è stato capace di radicare una classe politica nuova in grado di rappresentare un punto di riferimento, mentre il Partito Democratico e l'ampio mondo associativo e della sinistra che fa riferimento alla coalizione di Gualtieri gode sicuramente di un maggiore radicamento.
Gualtieri arriverà al ballottaggio e vincerà le elezioni se saprà riconquistare la maggioranza del suo elettorato storico nella cosiddetta periferia consolidata, le cintura di storiche borgate che circondano il centro, e se sarà stato in grado di intercettare almeno in parte il consenso delle periferie a ridosso o oltre il Grande Raccordo Anulare, dove molto più forti sono il Movimento 5 Stelle (o meglio la sindaca Virginia Raggi) e i partiti della destra, in particolare Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia.