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Rivolta nel carcere di Cassino, devastato il primo piano della seconda sezione: 50 detenuti trasferiti

Cinquanta detenuti sono stati trasferiti nella notte dopo che ieri sera una rivolta ha distrutto il primo piano della seconda sezione del carcere di Cassino.
A cura di Natascia Grbic
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Una rivolta è scoppiata ieri sera, intorno alle 20.30, nel carcere di Cassino. Secondo quanto riferito dalla Fns Cisl Lazio, i detenuti hanno devastato il primo piano della seconda sezione, causando ingenti danni alla struttura. Nessuno, né tra i detenuti né tra il persone penitenziario, è rimasto fortunatamente ferito. Sul posto si è reso necessario l'intervento del l Gruppo di Intervento Operativo, del Gir Campania e del Nucleo Cittadino di Roma per sedare la sommossa. Nella notte, invece, a causa dei gravi danni al primo piano, sono stati trasferiti cinquanta detenuti.

"Deve essere chiaro che negli istituti ci sono molti posti di servizio ma non vi è il numero necessario del personale per occuparli e questa situazione produce accorpamenti di posti e sovraccarico per l'esiguo personale in servizio che deve farsi carico anche di piantonamenti con orari in violazione all'accordo quadro nazionale", ha dichiarato Massimo Costantino, segretario generale della Fns Cisl Lazio. "La situazione è ormai insostenibile, e mette a rischio la sicurezza, i diritti degli agenti e dei detenuti".

Il carcere di Cassino soffre di sovraffollamento come tutti gli istituti penitenziari della regione, ma in misura minore. Rispetto alla capienza massima, ci sono ‘solo' diciassette detenuti in più rispetto a quanto previsto. Chi è veramente sotto organico è il personale penitenziario, con 37 agenti in meno di quelli che dovrebbero esserci. Questo comporta meno servizi garantiti nel carcere, oltre a una maggiore pressione per il personale in servizio, costretto a turni stressanti e a orari di lavoro maggiorati per far fronte alla carenza di organico.

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