Ristorante di Velletri pubblica annuncio di lavoro: “Cercasi cuoco. No stranieri”

Un noto ristorante di Velletri, Castelli Romani, ha pubblicato un annuncio di lavoro su un volantino arancione, che è stato affisso sui muri della città. Si cerca personale come aiuto cuoco, cameriere o cameriera, responsabile di sala, commis di sala. Si richiede massima serietà, recita il testo, ma l'annuncio non è aperto a stranieri: "no stranieri". Sulla vicenda è intervenuto l'assessore al Commercio della cittadina laziale, Alessandro Priori, che su Facebook ha scritto per condannare l'episodio: "Credo che qualcuno debba chiedere scusa per tale gesto, il commercio è quello che accoglie, quello fatto di servizio, quello fatto di educazione e rispetto, questa, da figlio e nipote di commercianti, è l'unica forma di commercio che conosco e riconosco. Se una pandemia mondiale non ci ha insegnato che stiamo tutti "sulla stessa barca", allora non abbiamo ancora capito nulla. Chiedo personalmente scusa a tutti quelli che non sono stati rispettati da questa assurda e discriminatoria ricerca di lavoro e mi auguro che chi ha scritto tale assurdità possa quantomento associarsi", si legge sulla pagina Facebook dell'assessore.
L'annuncio è stato duramente contestato anche dai Giovani Democratici di Velletri, l'organizzazione giovanile del Partito democratico: "Velletri, 2021. Un fatto di cronaca che tristemente diventa sempre più quotidiana, stavolta ha luogo nella nostra città: un noto ristorante decide di affiggere un'offerta di lavoro escludendo esplicitamente gli stranieri, con una scritta che lascia poco spazio al dubbio. Così come lascia pochi dubbi l'unica azione possibile a seguito di un tale gesto: chiedere scusa, redimersi. Perché quanto sia svilente e preso come una sconfitta da parte di chi trova tutto ciò retrogrado e assurdo, noi lo sappiamo bene. Ma a fronte di un fatto già avvenuto, le scuse sono soltanto una conseguenza necessaria, assieme ovviamente alla rimozione dell'annuncio stesso. Nella nostra comunità non c'è spazio per il razzismo".