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Rissa in campo dopo una partita di calcio Under18: “Pestato perché indossavo la maglia della Lazio”

Dalle provocazioni per la maglietta della Lazio alla rissa scoppiata in campo: è successo domenica scorsa a Roma dopo una partita fra Under18.
A cura di Beatrice Tominic
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Preso a calci e pugni perché indossava la maglietta della Lazio. Questo è quanto accaduto domenica scorsa durante una partita under 18 fra il Circolo Canottieri e Aquilotti Lazio, quando, dopo il fischio finale.  "L'ho visto per terra, con il volto insanguinato", ha spiegato il papà di uno dei giovani pestati dagli avversari a la Repubblica. 

La partita di pallone

A scontrarsi domenica scorsa allo stadio Real Fettuccina, in via di Tor di Quinto la squadra di casa, quella del Circolo Canottieri Roma e quella degli Aquilotti Lazio C5, affiliata con la Lazio della serie A. In campo c'è tensione, al fischio finale viene decretata la sconfitta degli Aquilotti. Dalla squadra avversaria iniziano le provocazioni: "Ci prendono in giro perché indossiamo la maglia della Lazio", racconta un ragazzo. Fino a quando uno di loro non decide di reagire e colpisce con un pugno uno del circolo. 

La rissa in campo e negli spogliatoi

La situazione presto degenera e scoppia la rissa. È in quel momento che un altro ragazzo degli Aquilotti raggiunge il gruppo per cercare di aiutare il suo migliore amico: si fa largo fra le spinte, i calci e i pugni è per provare a dividere gli altri. "Dall'altra squadra arrivano in cinque. E lo massacrano di botte: è una maschera di sangue, pensavo potesse morire", spiega il padre.

Ma non finisce qui: negli spogliatoi continuano le prese in giro. "Vi abbiamo battuto e vi abbiamo pure sfondato la faccia", dice uno dei circolo. Poco dopo arrivano le volanti della polizia dopo che, a fatica, è stato riportato l'ordine fra i giovani giocatori.

Come sta il giocatore colpito

"Sono deciso a denunciare – rivela il papà del ragazzino – Non è una situazione accettabile". Il ragazzo è stato trasportato d'urgenza al policlinico Gemelli, dove è rimasto 24 ore in osservazione per un sospetto trauma cranico. Poi è stato dimesso con dieci giorni di prognosi, ma prima di  tornare in campo dovrà aspettare almeno un mese.

Il video del pestaggio

"Non vogliamo giustificare quanto accaduto, ma non c'è stato un pestaggio", dice invece Carlotta Salemi, la dirigente del Circolo Canottieri, facendo riferimento al video ripreso dalle telecamere che puntano verso il campo. "Uno di loro ha tirato un pugno ad un nostro giocatore, i compagni di squadra hanno reagito: h0 inviato le immagini in pec sia alla società che al papà del ragazzo colpito". Nel frattempo è lo stesso genitore ad annunciare le perplessità sul rientro nella stessa squadra. A lui si aggiungono anche alcuni dei compagni, che non se la sentirebbero più di giocare dopo l'accaduto.

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