Rispondere al clima che cambia, la strategia di Roma per resistere a siccità e caldo estremo
Nubifragi, ondate di calore estremo, lunghi periodi di siccità. Il clima non solo sta cambiando, ma è già cambiato. A Roma l'aumento del caldo è stato più marcato rispetto a tutti gli altri capoluoghi di regione italiani: la temperatura media nel decennio 2011-2021 è stata più alta di ben 1,7 gradi rispetto rispetto agli anni '80 e '90. Sono in aumento in particolare il numero di giorni con temperature sopra i 25 gradi e le notti tropicali, con le temperature che non scendono sotto i 24 gradi. Nel 2021, per esempio, sono stati entrambi circa 20 in più rispetto al periodo 1981-2010.
È per questi motivi che la giunta capitolina ha varato la ‘Strategia di Adattamento Climatico', che il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha presentato con queste parole: "È essenziale preparare la città a condizioni climatiche che stanno cambiando e che muteranno ancora di più, come conseguenza della crescita delle emissioni di gas serra su scala globale. Mentre procede l’impegno a contenere entro 1,5 gradi l’aumento della temperatura media del Pianeta, come previsto dall’Accordo di Parigi e come Roma si è impegnata con il Piano clima e con la revisione del Paesc approvata a novembre 2023, dobbiamo intervenire per rispondere a queste sfide".
Per questo, il Campidoglio ha approvato una strategia che mira ad approfondire, in primo luogo, i rischi e gli scenari per il territorio della Capitale, e di avviare un confronto sulle misure e sugli interventi da mettere in atto per rafforzare la sicurezza della città. "Quella dell’adattamento è una sfida a proiettare la città nel futuro, a ripensare e riqualificare i suoi spazi e a renderli più belli e funzionali, a rafforzare la sicurezza delle infrastrutture. Come già si sta facendo nelle piazze del Giubileo, con il grande intervento sull’acquedotto Peschiera, con i progetti di forestazione urbana. E come vogliamo e dobbiamo fare in maniera profonda per trasformare la città e renderla più moderna, vivibile e inclusiva", ha spiegato Gualtieri.
Le priorità, legate ai rischi più importanti, sono quattro: la maggiore intensità e frequenza delle piogge intense e delle alluvioni, la crescita dei periodi di siccità con problemi nell'approvvigionamento di acqua, l'intensificarsi di fenomeni come trombe d'aria e mareggiate, che hanno un impatto sul litorale e poi la crescita delle temperature e delle ondate di calore. Questo, in una città dove già il caldo è cresciuto, come detto, e con quartieri dove si riscontra un preoccupante effetto isola di calore. Nelle zone centrali della città, infatti, la temperatura può essere anche di 5 gradi maggiore rispetto a quella registrata nelle aree verdi esterne alla città.