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Ripresi scavi geognostici per lo stadio della Roma, ma i cittadini insistono: “Atto illegale”

Riprendono gli scavi geognostici nell’area di via degli Aromi a Pietralata, dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio della Roma. Ma una sentenza definitiva ancora non c’è e la battaglia legale è tuttora in corso. I residenti: “Atto illegittimo da parte del comune di Roma”.
A cura di Enrico Tata
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Comune di Roma e As Roma hanno ripreso gli scavi geognostici in via degli Aromi a Pietralata, nell'area sgomberata lo scorso 7 agosto. Non c'è dubbio: il Campidoglio vuole accelerare sul nuovo stadio e non lasciare alcun alibi alla società giallorossa, da cui attende il progetto definitivo. Ma, denunciano le associazioni ed i cittadini favorevoli al parco e non allo stadio, l'ultima parola sul possesso di quei terreni ancora non c'è. Anzi, per ora le uniche sentenze del tribunale ordinario sono a favore dei residenti. Eppure i tecnici della società giallorossa ieri sono entrati nei terreni per cominciare a scavare. Di fatto, senza autorizzazione.

Non solo la polizia non è intervenuta per bloccare l'accesso, ma i residenti spiegano che neanche hanno accettato di raccogliere una denuncia su quanto stava accadendo. "Non ci sono gli estremi", hanno detto i poliziotti. Il responsabile intervenuto sul posto, del commissariato Sant'Ippolito, ha parlato di nuovi documenti che autorizzerebbero i lavori e che scavalcherebbero, di fatto, le ordinanze del tribunale. Ma a quanto apprende Fanpage.it, nuove sentenze non sono state emesse.

La vicenda è davvero intricata dal punto di vista legale, come del resto ha riconosciuto anche il Consiglio di Stato chiamato a rispondere in merito allo sgombero del 7 agosto, rilevando la "complessità della questione", ritenuta "meritevole di un adeguato approfondimento in sede di merito in primo grado". E del resto anche il Comune di Roma ha riconosciuto che l'iter giudiziario ancora non è formalmente concluso.

Come ha spiegato ai nostri microfoni l'assessore all'Urbanistica, Maurizio Veloccia: "C'è un giudizio pendente, ma noi siamo confidenti che anche la parte finale di questo giudizio sarà a nostro favore. Il tar del Lazio e il Consiglio di Stato non hanno ravvisato motivi per sospendere la nostra attività di rientro in possesso di quelle aree. Ovviamente questo sarebbe accaduto se ci fosse stato un dubbio ragionevole in merito, e per questo noi siamo confidenti che non ci siano problemi in futuro".

L'unico pronunciamento a favore del Comune di Roma è quello del Tar del Lazio, chiamato in causa in merito allo sgombero del 7 agosto. I giudici hanno riconosciuto in sostanza la volontà del Campidoglio di destinare il bene a un pubblico servizio. Successivamente il Consiglio di Stato ha rigettato nuovamente la richiesta di sospensiva dello sgombero, perché l'atto nel frattempo era già stato eseguito dai tecnici del Campidoglio. E, in secondo luogo, ha rinviato la decisione definitiva ai giudici del tribunale ordinario.

Ricapitolando: il Campidoglio è sicuro di vincere la battaglia legale con i residenti di via degli Aromi. Vuole stringere i tempi per gli scavi gneognostici e archeologici, un passo fondamentale per la futura presentazione del progetto definitivo del nuovo stadio della Roma. Tuttavia, come ricordato, l'iter legale è tuttora in corso e formalmente le uniche sentenze del tribunale sono a favore dei cittadini. Non solo: nelle scorse ore le forze dell'ordine si sarebbero rifiutate di raccogliere una denuncia, poiché avrebbero ricevuto nuovi documenti legali che rendono legittimo lo svolgimento dei lavori. Ad oggi, però, non siamo a conoscenza di alcuna nuova sentenza da parte dei giudici sull'intricatissima vicenda di Pietralata.

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