Rifiuti pericolosi in discarica abusiva: confiscati 10 milioni di euro a famiglia d’imprenditori

Quote e intero patrimonio aziendale di tre compaginie societarie nei settore dei rifiuti, fabbricati, disponibilità finanziarie fanno parte dei 10 milioni di euro che la Polizia ha confiscato a uhna famiglia di imprenditori.
A cura di Alessia Rabbai
22 CONDIVISIONI
Immagine

Dieci milioni di euro è il valore della confisca di beni nei confronti di un imprenditore romano, di sua moglie, entrambi settantanovenni, e del figlio quarantacinquenne. Ad eseguirlo lunedì mattina 11 settembre tra le province di Roma, Latina Frosinone e L’Aquila, gli agenti della Polizia di Stato di Roma e il Servizio Centrale Anticrimine. A disporre il provvedimento provvisorio il Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Roma, dopo la richiesta arrivata dal procuratore e dal questore, secondo la normativa antimafia.

Si tratta nello specifico di quote e intero patrimonio aziendale di tre compagini societarie operanti nei settori del trattamento dei rifiuti, del commercio di materiali ferrosi e immobiliare; ventidue fabbricati a Roma, Pomezia, Marino e Ardea, Aprilia e Fondi, Magliano dei Marsi, Sgurgola; dieci terreni a Roma, Ardea, Fondi; un veicolo; disponibilità finanziarie di circa 500mila euro.

Immagine

Le indagini hanno portato a sversamenti abusivi

Le indagini patrimoniali sono durate circa trent'anni, hanno mostrato una grande sproporzione tra i beni posseduti direttamente o indirettamente e i redditi dichiarati o l’attività economica. Un provvedimento quello di stamattina che arriva dopo il decreto di sequestro, che risale ad ottobre del 2022. Ad essere coinvolta è una famiglia d'imprenditori nel settore della gestione dei rifiuti e in quello immobiliare. Nel 2017 erano finiti nel mirino degli inquirenti nel corso dell'operazione Dark side, che ha portato alla luce sversamenti abusivi, anche di natura tossica, che portavano grandi guadagni. Un sodalizio criminale nell'ambito dello smaltimento illecito di rifiuti.

Rifiuti pericolosi abbandonati in una discarica abusiva

Tra chi sversava illegalmente gli investigatori hanno individuato anche un'impresa di Ardea che apparteneva alla famiglia. Hanno accertato che rifiuti speciali pericolosi venivano abbandonati in una discarica abusiva ad Aprilia. Marito, moglie e figlio sono finiti a processo e condannati in primo grado per traffico illecito di rifiuti, attività di gestione di rifiuti non autorizzata, realizzazione o gestione di discarica non autorizzata e inquinamento ambientale. Il denaro che ne derivava veniva reinvestito generando autoriciclaggio e intestazione fittizia, per generare nuovi guadagni che nascondevano dietro schermi societari.

22 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views