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Rifiuti, bilancio, stadio della Roma: Virginia Raggi senza maggioranza è ostaggio del consiglio

Senza maggioranza in consiglio comunale Virginia Raggi in queste ultime settimane di legislatura rischia lo sgambetto a ogni delibera, con il rischio di non portare a casa atti importanti come l’assestamento di Bilancio e la revoca della pubblica utilità sull’area di Tor di Valle per realizzare altrove lo stadio della Roma.
A cura di Valerio Renzi
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Virginia Raggi è senza maggioranza in consiglio comunale e rischia di passare le ultime settimane di legislatura in ostaggio dei consiglieri di opposizione, ma anche della sua stessa maggioranza, senza la capacità di portare a casa gli ultimi importanti atti amministrativi prima delle elezioni di ottobre. Già Virginia Raggi è andata sotto in aula Giulio Cesare: il consiglio comunale ha chiesto alla prima cittadina di individuare nel territorio di Roma Capitale il sito per la discarica, un appello rimasto inascoltato visto che in qualità di sindaca della Città Metropolitana ha firmato la delibera per la riapertura della discarica di Albano.

Bocciato l'assestamento di bilancio in commissione, muro sulla discarica

Un voto quello sulla discarica ininfluente dal punto di vista pratico, ma molto pesante dal punto di vista politico, che segnala il clima in consiglio comunale e come il peggio potrebbe ancora venire per la sindaca e i suoi fedelissimi. Prima di tutto l'assestamento di Bilancio: ieri la commissione competente ha bocciato la delibera. Cinque i no, un'astensione e e solo quattro pareri favorevoli.

I vertici di Atac: "Servono 100 milioni"

Un campanello d'allarme impossibile da ignorare soprattutto quando i vertici di Atac ieri hanno lanciato un vero e proprio Sos: il concordato che ha messo al riparo dal fallimento la municipalizzata dei trasporti è a rischio se non si trovano subito altri 100 milioni di euro da mettere sul piatto. Atac ha chiarito che sarà necessario tagliare in maniera significativa le corse se i soldi non arriveranno. Non esattamente un buon biglietto da visita con cui presentarsi agli elettori, visto il già disastrato stato dell'arte dei trasporti.

Stadio della Roma: serve il ritiro della delibera su Tor di Valle

C'è poi la questione stadio della Roma. La delibera sulla revoca della pubblica utilità sull'area di Tor di Valle deve essere portata in aula ma, nonostante le rassicurazioni della sindaca, nessun consigliere si è ancora preso la briga di farla calendarizzare con il risultato che il tempo scorre. Eurnova, la società che avrebbe dovuto costruire lo stadio a cui la società non sembra più interessata, ha scritto ai consiglieri e minacciato querele e cause da risarcimento danni milionarie, e tanto sarebbe bastato per paralizzare la situazione. Nonostante l'ordine di scuderia di Raggi è stato perentorio: “Voglio che lo stadio si faccia, lo chiedono la città, i tifosi e la società- ha dichiarato ai microfoni di Centro Suono Sport – In questo momento è fondamentale chiudere il progetto di Tor di Valle al quale siamo vincolati. Sulla base legge stadi, la società sportiva proponente e la sviluppatrice dovevano essere d'accordo per lavorare su Tor di Valle. La Roma si è espressa, non vuole il progetto, Eurnova non ha presentato i documenti necessari. Dobbiamo chiudere la progettualità e voltare pagina”.

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