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Rifiuti a Roma, Campidoglio blocca le assunzioni dei nuovi dirigenti Ama: “Servono più netturbini”

Secondo il Comune di Roma, prima è necessario chiudere le selezioni dei 650 netturbini e concentrarsi sulla gestione dei rifiuti in città.
A cura di Beatrice Tominic
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Riflettori puntati sulla gestione dei rifiuti a Roma, tema che da tempo è scottante nella capitale: l'attenzione, in questa fase che precede le elezioni politiche del 25 settembre 2022, non può che ricadere su come la capitale deciderà di affrontare questo problema. Così, come si legge ne il Messaggero, sono il Campidoglio ha già provveduto a contattare Ama indicando all'azienda le priorità. La prima riguarda lo stato della città che, soprattutto con il rientro dalle vacanze e la riapertura di scuole e uffici deve tornare pulita. La seconda, invece riguarda l'organizzazione interna all'azienda che deve bloccare le nuove assunzioni fra i dirigenti: per la retribuzione della fascia più alta dell'azienda, secondo le stime attuali, viene pagato più di un milione all'anno.

La riorganizzazione dell'azienda

L'Ama, la società che si occupa della raccolta, del trasporto, del trattamento, del riciclaggio e dello smaltimento rifiuti nella città di Roma, ad oggi conta più di 7mila dipendente e si occupa di 1.350.000 utenze fra famiglie, negozi e aziende. Come dipendenti di prima fascia, lavorano circa 13 persone, di cui cinque membri in consiglio di amministrazione. Gli attuali vertici, il presidente Daniele Pace e il direttore generale Andrea Bossola, dopo aver spostato nuovamente la sede del cda in via Calderon de La Barca hanno deciso di riorganizzare l'azienda inserendo una nuova fascia con due diversi scopi: una parte della direzione si occuperà maggiormente della governance e un'altra delle questioni operative per migliorare e tenere sotto controllo direttamente le attività.

Per riuscire nel piano, però, servirebbero nuovi dirigenti da assumere tramite nuovi bandi di selezione prossimi all'apertura: nello specifico, le nuove figure dirigenziali da assumere dovrebbero essere un direttore del personale, un responsabile degli impianti, quello della logistica, quello della finanza, quello della pianificazione strategica oltre ai capi della segretaria tecnica del direttore generale e del presidente. Fino ad oggi, l'unica posizione coperta, da una dirigente in distacco dal Demanio, che guadagna 160mila euro lordi all'anno, è l'ultima.

Le spese per le retribuzioni

Secondo le stime, in media un dirigente dell'Ama guadagna circa 140mila euro annui. Trattandosi di un'azienda finanziata direttamente dal Comune di Roma, però, il Campidoglio ha posto un veto sulle nuove assunzioni nelle fasce dirigenziali: visto che no riesce a garantire un servizio efficiente come dovrebbe, il Comune ha già chiesto di congelare questo tipo di assunzioni, preferendo, invece, la chiusura delle selezioni per 650 nuovi netturbini.  Contro la decisione di nuovi posti in dirigenza, nel frattempo, si erano schierati già Andrea De Priamo, consigliere comunale FdI e il sindacalista Natale Di Cola, segretario della Cgil di Roma e del Lazio che sul tema si era già espresso con precisione: "Gli sforzi vanno dedicati a migliorare il servizio, a investimenti sui mezzi e all'aumento del personale operativo".

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