Riecco Marino, ora fa la battaglia contro lo stadio della Roma: “A Pietralata c’è un bosco”

Riecco Ignazio Marino. Questa volta nel mirino dell'ex sindaco di Roma ed eurodeputato, eletto come indipendente nelle liste dei Verdi, è finito il progetto dello Stadio della Roma a Pietralata. E ancora una volta il tema sottolineato dal chirurgo genovese è quello del ‘misterioso' bosco di Pietralata: inesistente per il Comune e per le carte della Regione Lazio, ma ben visibile a occhio nudo.
Sicuramente un'area boschiva c'è nella zona di Pietralata, ma deve essere tutelata? Su questo sono in corso, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, le analisi degli esperti, i cui risultati sono necessari per l'avvio degli scavi archeologici sull'area dell'impianto, propedeutici alla presentazione del progetto definitivo. L'intenzione dell'As Roma, stando a quanto era filtrato nei mesi scorsi, era quella di inviare il piano entro fine aprile, ma è quasi sicuro che tale scadenza venga posticipata a fine giugno, almeno. Del resto gli accertamenti sul bosco sono ancora in corso e gli scavi non sono ancora cominciati. Tra l'altro, nessuno può sapere cosa troveranno gli archeologi nel sottosuolo di Pietralata, in un'area che già mostra reperti noti e di pregio.
In una nota firmata insieme all'europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Dario Tamburrano, Marino spiega che a suo parere "si accumulano le evidenze che a Pietralata esiste un importante bosco urbano nell’area in cui il sindaco Gualtieri e la giunta capitolina vorrebbero edificare uno stadio. Adesso è indispensabile congelare l’iter per lo stadio affinché la realtà dei fatti emerga nella sua completezza ed il bosco venga salvaguardato".
Su questo, come anticipato, sono in corso le analisi dei tecnici del Campidoglio. "Per rendersi conto che il bosco esiste basta andarci. O almeno leggere la relazione con la
quale un agronomo, in dicembre, ha messo nero su bianco che il bosco è tale anche rispetto alla definizione burocratica. L’amministrazione capitolina ora dovrà pur prenderne coscienza".
In realtà, la questione è capire se quest'area boschiva presenta piante e alberi meritorie di tutela. Se i tecnici lo riterranno opportuno, potrebbe infatti bastare una ‘compensazione' verde nel progetto definitivo della Roma. Ma le indagini sono ancora in corso. Il bosco, spiegano Marino e Tamburrano, ha un'estensione di circa 1,5 ettari in base alla relazione dell'agronomo. "È di pubblica utilità ben più di nuovi ed enormi edifici perché mitiga l’isola di calore urbano e riduce le polveri sottili”, sottolineano i due eurodeputati.
E ancora: "L’Europa ha imboccato la strada del contrasto alle ulteriori cementificazioni urbane. Faremo tutto ciò che è in nostro potere per impedire che la Roma di Gualtieri marci in una direzione ostinatamente opposta. Roma ha un numero enorme di ettari con edifici ed aree dismesse da recuperare. Non siamo contro lo Stadio della Roma, ma vogliamo che le nuove opere si realizzino senza consumo di suolo, invece di cementificare le superfici ancora verdi. Proteggere il verde di Roma, riutilizzando le zone già impermeabilizzate e dove sorgono stabili abbandonati, è e sarà il nostro mantra nell’interesse dei cittadini di Roma. Un’amministrazione saggia lavora per il bene dei cittadini, non per gli interessi dei costruttori".