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Riciclava i soldi della camorra nel cinema: il produttore Daniele Muscariello condannato a 9 anni

Sono arrivate le condanne per la vicenda del riciclaggio di denaro della camorra nel cinema: Daniele Muscariello dovrà scontare 9 anni di carcere. Oltre a lui altre cinque condanne.
A cura di Alessia Rabbai
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Il produttore cinematografico Daniele Muscariello tra i 9 arresti per ricoclaggio
Il produttore cinematografico Daniele Muscariello tra i 9 arresti per ricoclaggio

Nove anni di reclusione è la condanna che i giudici hanno stabilito nei confronti di Daniele Muscariello. Il produttore cinematografico è finito a processo, che si è celebrato con rito abbreviato, con l'accusa di aver riupulito i soldi della criminalità organizzata nel mondo del cinema, producendo pellicole. Questa la sentenza dei giudici, come riporta La Repubblica, nei confronti del produttore la Procura aveva chiesto dieci anni.

Oltre a Muscariello sono arrivate condanne per altre cinque persone, ritenute responsabili di aver riciclato il denaro del clan Mazzarella di Napoli. Tra questi i fratelli Luigi e Salvatore Varlese e Giovanni Sanges, che si sarebbero occupati dei contatti con i clan campani, dovranno scontare una condanna a otto anni di carcere. Sei anni di reclusione invece per Michele Olivieri, un ex poliziotto che avrebbe trasportato il denaro ripulito da Roma a Napoli. Gennaro Gaglione, collaboratore di Muscariello ha ricevuto sei anni e quattro mesi di carcere.

Muscariello si presentava come produttore cinematografico, ma aveva legami con la camorra

Si presentava come produttore cinematografico della casa di produzione indipendente Henea Production, in realtà i militari della Guardia di Finanza nelle indagini coordinate dalla Procura hanno scoperto che Daniele Muscariello era a capo di una società la quale avrebbe emesso un giro di fatture per oltre 1,2 milioni di euro. Dalle intercettazioni dei carabinieri è inoltre emerso che avesse contatti con il boss albanese, Elvis Demce al quale avrebbe chiesto di punire l’imprenditore Antonino Luciani.

Quest'ultimo aveva infatti ottenuto un appalto grazie alla camorra per la ricostruzione post terremoto in Abruzzo, non tenendo fede ai patti. "Deve risarcire, economicamente e anche con dei pezzi di dita, come da accordi – dice Muscariello intercettato – deve risarcire tutto il male che ha fatto con la sua cattiveria, la sua presunzione, la sua arroganza".

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