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Ricercato internazionale arrestato a Roma: dirigeva un traffico di merce contraffata dalla Cina alla Colombia

I poliziotti hanno intercettato e portato in carcere un 35enne ricercato da nove anni in campo internazionale e destinatario di un mandato di arresto con estradizione negli Stati Uniti. Faceva parte di una rete di riciclaggio e traffico di droga.
A cura di Alessia Rabbai
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Immagine di repertorio
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Era ricercato in campo internazionale, perché ritenuto parte di una fitta rete globale di riciclatori di denaro e trafficanti di droga. Gli agenti della Polizia di Stato l'hanno intercettato e arrestato a Roma. A finire in manette è un trentacinqueenne di origini colombiane, portato nel carcere di Regina Coeli, dove si trova a disposizione dell'Autorità Giudiziaria e dovrà rispondere di riciclaggio.

Una rete di riciclatori di denaro e trafficanti di droga

Secondo quanto ricostruito il trentacinquenne in passato e per dieci anni nel Distretto Orientale di New York ha fatto parte di una rete di riciclatori di denaro e trafficanti di droga guidata da un gruppo di cittadini colombiani con sede a Guangzhou, in Cina.

In particolare ere direttore generale di una compagnia di navigazione internazionale che confezionava della merce contraffatta proveniente dalla Cina e la spediva in Colombia e altrove per la vendita. Tra agosto e dicembre 2011, le autorità colombiane hanno sequestrato ventidue container con all'interno articoli vari, dal valore di oltre 54 milioni di dollari.

Il ricercato scoperto in un hotel di Roma

Le forze dell'ordine di vari Pesi del mondo erano sulle tracce del trentacinquenne da anni, i poliziotti del Commissariato Viminale lo hanno incastrato attraverso il sistema alert "alloggiati", scattato in una struttura ricettiva della Capitale. Il sistema ha segnalato alla sala operativa della Questura di Roma, che il ricercato era appunto alloggiava nell'hotel.

Gli agenti sono andati nella struttura ricettiva per un controllo e con il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia Direzione Centrale della Polizia Criminale, hanno scoperto che nei confronti del trentacinquenne c'era appunto un mandato di arresto provvisorio, che risaliva al febbraio 2016, ai fini della estradizione, fatto dalle autorità statunitensi per il reato di riciclaggio. Per questo genere di reati negli Stati Uniti il Codice prevede una condanna a vent'anni di reclusione.

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