Riarmo, ad Anagni apre una fabbrica di bombe? Cosa sappiamo sul futuro dell’ex stabilimento Winchester

Lo stabilimento industriale ex Winchester di Anagni potrebbe diventare la nuova sede per la produzione militare di esplosivi. Una notizia che ha messo in allarme i cittadini della zona e non solo. Secondo il progetto avanzato dall'azienda di munizioni Knds Ammo Italy, la zona ospiterà undici capannoni, che verrano utilizzati per una produzione stimata all'ora di circa 150 chilogrammi di nitrogelatina, ovvero 40 tonnellate al mese di materiale esplosivo.
Da zona demilitarizzata ad una nuova industria di armi: l'interrogazione al Governo
Tra le voci in dissenso nel mondo della politica c'è quella di Ilaria Fontana, vicepresidente del Movimento 5 stelle alla Camera, che ieri, lunedì 7 aprile, ha presentato un'interrogazione parlamentare scritta ai ministri di Difesa, Esteri ed Ambiente. "Il Governo deve essere trasparente con i residenti e garantire una tutela sulle operazioni industriali che vengono effettuate dalle aziende della zona", fa sapere Fontana a Fanpage.it.
La deputata pentastellata sarà invece domani in commissione ambientale per un'interrogazione a risposta immediata al ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. "Domani avremo la prima risposta del Governo in merito alla questione ambientale." – dichiara la deputata – "Considerati i rischi sul territorio, la popolazione è interessata a sapere i rischi d'inquinamento a cui potranno essere soggetti con questo nuovo progetto".
Agnani Sito di Interesse Nazionale con altri 19 comuni
La proposta avanzata dall'azienda multinazionale franco-tedesca che possiede l'ex stabilimento Winchester, è ora al vaglio della Regione Lazio. Come sottolinea la deputata Fontana, il progetto verrà finanziato con 40 milioni di euro "provenienti dai fondi stanziati per l’attuazione del Regolamento ASAP, voluto dall’Ue per rafforzare e accelerare le capacità dell'industria europea nel comparto delle munizioni e dei missili".
Una decisione che Fontana ha definito "gravissima, soprattutto se confermata nel contesto del Sito di Interesse Nazionale (SIN) del Bacino del Fiume Sacco, area già profondamente compromessa sotto il profilo ambientale". Lo stabilimento sorge infatti ad Agnani, che insieme ad altri 19 comuni fa parte della zona di interesse nazionale di Valle del Sacco a partire dal 2016. La zona già in passato ha sofferto di problemi ambientali, che ora i residenti temono di dover rivivere. Nel 2019 è stata avviata un'opera di bonifica grazie ai 53 milioni di euro finanziati dal Movimento 5 stelle e dall'allora ministro dell'Ambiente Enrico Costa.
Il dubbio sui rischi ambientali per i residenti della zona
Oggi la principale preoccupazione di Fontana è preservare quei lavori di bonifica avviati nel 2019. "Il Governo deve garantire che le nuove attività industriali in programma non minaccino le attività ambientali della zona", sottolinea.
La zona industriale si trova all’interno dell’area boschiva che si estende tra l’autostrada e la Casilina, a pochi passi dall'autogrill "La Macchia". Una zona dismessa negli anni 2000, prima di essere recuperata dall'azienda Knds che ne aveva avviato un processo di demilitarizzazione, ovvero adibita al disassemblaggio e recupero di materiali bellici. Anche per questo il nuovo progetto bellico è definito "ancora più assurdo" dalla deputata, il cui obiettivo è quello di "chiedere al Governo politiche che mirino in primis a tutelare la salute dei cittadini".