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Reti per chiudere i varchi ai cinghiali: “Così li spingiamo a cercare cibo nell’Insugherata”

Il XIV Municipio sta installando delle reti per chiudere i varchi ai cinghiali. L’assessora all’Ambiente del XIV Municipio Stefania Portaro: “Obiettivo è spingerli a cercare cibo verso l’interno”.
A cura di Redazione Roma
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Una famiglia di cinghiali a Monte Mario
Una famiglia di cinghiali a Monte Mario

A Monte Mario il XIV Municipio ha installato delle reti all'ingresso delle aree verdi, per impedire l'accesso ai cinghiali. Recinzioni dei passaggi e barriere ai cassonetti fanno infatti parte del progetto sul quale da mesi lavorano Campidoglio ed Ama Spa, per far fronte alla presenza degli ungulati in città e dell'ordinanza della della Regione Lazio a seguito del rilevamento di casi del virus della peste suina africana, che ad oggi si conta abbia infettato almeno sei esemplari. La presenza dei cinghiali spaventa alcuni residenti, per la loro imprevedibilità di animali selvatici, specialmente quando li vedono spostarsi per le strade in branco e quando hanno con sé i cuccioli.

"Reti a cassonetti e accessi ad aree verdi"

"Abbiamo recintato una postazione di cassonetti che i cinghiali raggiungono con una rete a maglie più fitte – ha spiegato ai microfoni di Fanpage.it l'assessora all'Ambiente del XIV Municipio Stefania Portaro – nel tratto che confina con il Parco di Taverna Allievo c'è una rete ‘keller' interrata di 60 centimetri e più alta di 50, 60 centimetri, che ne impedisce il passaggio e cercheremo di rinforzare anche le reti di altre aree pubbliche". I tecnici sono dunque al lavoro per mettere in sicurezza cassonetti e varchi.

"Obiettivo è spingerli verso l'interno"

"Sono uscita dal portone con l'immondizia in mano – spiega una residente di Monte Mario – me la sono dovuta riportare a casa perché era pieno di cinghiali". Alcuni residenti hanno raccontato che, trovandosi in strada con i sacchi dell'immondizia diretti verso i cassonetti, alla vista dei cinghiali che, avendo notato i loro rifiuti, si dirigevano verso di loro, glieli hanno lanciati e si sono allontanati piano, senza perderli di vista. "Ama ha predisposto una squadra speciale che lavorerà di supporto ai suoi operatori per intervenire più volte sui cassonetti vicino alle aree urbanizzate – continua Portaro – Con questa squadra speciale dovremmo spingerli a cercare cibo verso l'interno: il tentativo è quello di non far trovare nulla in strada e di cercare il più possibile di togliere qualciasi motivo di approvvigionamento".

Di Alessia Rabbai e Simona Berterame

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