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Respinta la richiesta di scarcerazione dei leader di Forza Nuova Castellino e Fiore

I giudici del Tribunale del Riesame hanno respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dagli avvocati dei leader del movimento di estrema destra Forza Nuova Giuliano Castellino e Roberto Fiore, fermati dopo l’assalto alla sede della Cgil a Roma. Restano in carcere insieme a Pamela Testa e a Salvatore Lubrano.
A cura di Alessia Rabbai
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Giuliano Castellino e Roberto Fiore restano in carcere. Questa la decisione del Tribunale del Riesame, riportata da Ansa, per i due leader di Forza Nuova, tra gli arrestati lo scorso 9 ottobre a Roma. I giudici hanno infatti rigettato le istanze presentate dagli avvocati, nelle quali gli assistiti chiedevano la scarcerazione. Oltre al capo di Roma e al leader del movimento di estrema destra a rimanere in carcere sono anche la militante Pamela Testa, l'ex Nar Luigi Aronica e Salvatore Lubrano. Nei loro confronti pendono le accuse a vario titolo, di istigazione a delinquere, devastazione e resistenza. Tutti e quattro sono stati fermati a seguito dell'assalto alla storica sede della Cgil in Corso d'Italia. Rilasciato invece il leader di ‘Io Apro', Biagio Passaro.

I video documentano la presenza di Castellino e Fiore

Castellino e Fiore, assistiti dagli avvocati Carlo Taormina e Paolo Colosimo, difendendosi dalle accuse hanno negato che erano presenti all'interno della sede della Cgil durante l'irruzione. Il primo ha dichiarato di non essere mai entrato all'interno e il secondo di aver fatto accesso solo in un secondo momento, quando già erano arrivate le forze dell'ordine con gli agenti di polizia. Durante gli interrogatori davanti alla giudice Annalisa Marzano hanno più volte chiarito che la loro era una "manifestazione pacifica" e hanno preso le distanze dalle violenze. Al giudice hanno detto infatti di trovarsi tra la folla singolarmente come individui, per manifestare come gli altri contro il green pass e non come militanti di Forza Nuova, perché "il gruppo non più operativo da mesi". Tuttavia la giudice non ha creduto alla loro versione dei fatti e in particolare ha definito Castellino "protagonista indiscusso dell'istigazione alla violenza". A documentarlo anche i video che immortalano l'assalto.

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