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Elezioni regionali Lazio 2023

Regionali Lazio, Nicola Zingaretti a Conte e Letta: “Elettori ci chiedono unità per tornare a vincere”

Il governatore uscente lancia un appello ai leader del centrosinistra: “In questi anni abbiamo dimostrato che con spirito innovativo e unitario, ascoltandosi si possono fare grandi cose”.
A cura di Valerio Renzi
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Giuseppe Conte ancora resiste e tira dritto: nel Lazio niente alleanza con il Partito Democratico. Si va da soli è l'ordine che arriva dall'alto. Nonostante il Movimento 5 Stelle governi da due anni con il centrosinistra, nonostante l'indicazione chiarissima del gruppo dirigente uscente che fa notare che il lavoro iniziato su tanti temi deve essere portato a termine, nonostante i sondaggi che raccontano come gli elettori di Terzo Polo, Pd, sinistra e M5S chiedono unità ai loro dirigenti. La priorità è marcare la differenza con il PD per erodere consenso a livello nazionale.

Ma ancora la porta della trattativa non è chiusa, e in molti chiedono di trovare un accordo per non consegnare alla destra di Giorgia Meloni un'altra vittoria certa. Nicola Zingaretti, che il 4 novembre presenterà le dimissioni ufficialmente dopo il voto del collegato al bilancio, oggi è tornato a farsi sentire tirando in causa tutti i leader dell'opposizione: "Dopo Ignazio La Russa, Lorenzo Fontana, e Giorgia Meloni che ha ricevuto la fiducia, faccio un ennesimo appello a Enrico Letta, Giuseppe Conte, Carlo Calenda e Matteo Renzi: non create le condizioni per dare alla destra la quarta figura monocratica in Italia: il Presidente della Regione Lazio. Stiamo governando insieme e in questi anni abbiamo dimostrato che con spirito innovativo e unitario, ascoltandosi si possono fare grandi cose".

Poi Zingaretti usa l'unico argomento che potrebbe convincere Conte: gli elettori di Roma e del Lazio sono pronti a mettergli in conto la sconfitta, poco propensi a farsi governare cinque anni dal centrodestra per un gioco interno di rapporti di forza tra i partiti di opposizione. Della stessa opinione anche il sindacato e le forze ambientaliste, a cui Conte guarda con grande attenzione. "Nel Lazio innanzitutto le persone, gli elettori che si riconoscono nell’attuale maggioranza vogliono questo. Raccogliete questo orientamento per fare davvero di tutto per combattere uniti e vincere", ha aggiunto il governatore uscente. Insomma se i vertici del M5S non sembrano essere interessati o meno alla sconfitta annunciata in caso ognuno andasse per conto suo, di altra opinione sono gli elettori di opposizione.

Oggi è tornato a parlare anche il vicepresidente Daniele Leodori, che ha chiesto di farla finita con "i tatticismi". Ieri aveva spiegato di non essere disponibile a candidarsi senza la conferma della coalizione, e oggi a margine di un evento dell'Azione Cattolica lo ha confermato: "Il nostro interesse deve essere la conferma del campo largo perché regalare alla destra, che in questo momento si sente imbattibile, la Regione senza neanche giocare la partita è un errore strategico che rischiamo di pagare nei prossimi anni. Il mio è stato semplicemente un voler tornare a parlare di politica e non di destini personali. Politica e temi, gli stessi che un anno e mezzo fa ci hanno spinto a metterci insieme e trovare le soluzioni nel merito delle questioni".

Intanto oggi Repubblica ha reso noto il risultato di un sondaggio a cui hanno partecipato 5.000 lettori del quotidiano, chiamati a indicare il loro candidato ideale per la corsa a governatore per il centrosinistra: vicinissimi sono arrivati proprio Daniele Leodori (29%) e l'assessore alla Sanità Alessio D'Amato (27%), subito dietro a sorpresa Marta Bonafoni (24%), che punta a rappresentare quello che si muove a sinistra fuori dai partiti. Solo un 8% per Enrico Gasbarra, ex presidente della Provincia di Roma.

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