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Elezioni regionali Lazio 2023

Regionali Lazio, Lombardi su crollo Movimento 5 Stelle: “Cambiamo o restiamo il partito dei like”

Se il Movimento 5 Stelle non curerà il territorio e avrà una sua organizzazione locale, ha spiegato Lombardi, “resterà un ‘partito dei like'” e non riuscirà a trasformarsi “in una forza politica strutturata che sia davvero in grado di guidare la trasformazione del nostro Paese”.
A cura di Enrico Tata
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Roberta Lombardi ha amministrato la Regione Lazio negli ultimi due anni come assessora alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale nella giunta guidata da Nicola Zingaretti. Sembra un lontano ricordo, ma in realtà, fino ad oggi, Partito democratico e Movimento 5 Stelle hanno fatto parte della stessa maggioranza nella regione della Capitale. Per quanto riguarda il movimento fondato da Beppe Grillo, Lombardi è stata una degli esponenti di spicco più impegnati a lavorare, fino all'ultimo, per il cosiddetto ‘campo largo'.

Lombardi su sconfitta M5s: "Più territorio, altrimenti partito dei like per sempre"

All'indomani della netta sconfitta del centrosinistra, ma ancor di più della candidata del Movimento 5 Stelle, Donatella Bianchi, Lombardi ha diffuso una dura nota contro il suo partito: "Il responso delle urne è, purtroppo, inequivocabile: la ricerca del consenso senza la cura del territorio porta a risultati grami come quello che raccogliamo come M5S. Dopo tutti questi anni non ci sono più scusanti per non far partire immediatamente l’organizzazione territoriale né ci sono più scuse per non mettere il livello nazionale al servizio del territorio, e non viceversa".

Se il Movimento non si attiverà in tal senso, ha spiegato Lombardi, "resterà un ‘partito dei like'" e non riuscirà a trasformarsi "in una forza politica strutturata che sia davvero in grado di guidare la trasformazione del nostro Paese".

Alle opposizioni: "Da oggi basta con gli egoismi di partito"

L'auspicio dell'assessora uscente è che "da oggi tutte le forze politiche di opposizione elette smettano di lavorare per i loro egoismi di partito e si rimbocchino le maniche per ricucire la tela sempre più lacerata che dovrebbe unire istituzioni e paese reale. Più di tutto preoccupa, e fa riflettere, il dato schiacciante dell’astensionismo in uno scenario in cui non posso che esprimere il mio rammarico per non aver reso nel Lazio mai veramente contendibile la Regione”.

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