Regionali Lazio, ha 19 anni la candidata più giovane: “Diritto allo studio al primo posto”
"Reddito di formazione, sensibilizzazione nelle scuole riguardo il tema della salute mentale, coinvolgimento dei giovanissimi nell'organizzazione delle infrastrutture, campagne sulla sensibilizzazione dei diritti della comunità Lgbtqi+, e maggiore attenzione alla questione dell'igiene femminile nelle scuole. Sicuramente sono questi i punti sui quali mi concentrerò di più".
Candidata come consigliera nella lista civica D'Amato presidente, quello di Francesca Caschera è il nome più giovane alle elezioni regionali del Lazio che si terranno il 12 e il 13 febbraio. Ha 19 anni, viene da Sezze, e frequenta il corso di laurea di Tecniche di laboratorio biomedico della facoltà di Professioni sanitarie a Latina. Questa è la sua prima esperienza politica, anche se da anni è attiva nel mondo dell'associazionismo e del volontariato.
"Da sempre sono attiva in associazioni che trattano di pari opportunità e razzismo, e negli anni mi sono dedicata a diversi progetti – spiega Caschera – Ho partecipato al Cesv del Lazio per combattere la povertà educativa sul territorio, perché è un fatto che la scuola è lasciata indietro. Deve essere invece il nostro ascensore sociale, e nel concreto permettere a tutti di essere allo stesso punto di partenza. Per questo trovo molto importante il reddito di formazione proposto da Alessio D'Amato".
Tra i temi prioritari in caso di elezione, quello della salute mentale. Soprattutto dopo la pandemia questo è diventato uno degli argomenti su cui gli studenti chiedono venga posta maggiore attenzione. "Questo tema è ancora un tabù, e ritengo necessaria una campagna sulla salute mentale. La depressione è un problema presente nella vita dei giovani, e bisogna affrontarlo a partire dalle scuole, promuovendo percorsi psicologici al loro interno".
Qualche mese fa nel Lazio si era parlato della possibilità di introdurre la pillola anticoncezionale gratuita per le ragazze da quindici a diciannove anni. Un progetto che non si è mai realizzato, nonostante l'annuncio di D'Amato dello stanziamento di dieci milioni di euro. "Sicuramente poteva essere fatto di più – dichiara Caschera – La pillola anticoncezionale deve essere data gratuitamente alle ragazze in difficoltà e non possono esserci ostacoli".
"Un altro tema di cui bisogna parlare è quello dell'igiene femminile nelle scuole. A tutte può capitare un imprevisto, e aver bisogno di un assorbente. Nella mia scuola avevamo proposto questa cosa ai rappresentanti d'istituto e ci hanno quasi riso in faccia. Da sole abbiamo quindi deciso di creare una box da lasciare in bagno e metterci dentro degli assorbenti da prendere al momento del bisogno. Bisogna avere più a cuore gli interessi dei ragazzi. A livello pratico sono piccoli passi che però fanno la differenza".