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Elezioni regionali Lazio 2023

Regionali Lazio, D’Amato: “Medicina territoriale e nuovi ospedali per abbattere liste d’attesa”

Ospite degli studi di Fanpage.it il candidato di centrosinistra e Terzo Polo alle prossime elezioni regionali del Lazio Alessio D’Amato, ha presentato il programma elettorale e parlato di alleanze. E sui sondaggi che lo vedono in svantaggio dice: “Siamo i più credibili, la sfida è aperta”.
A cura di Valerio Renzi
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Cominciamo parlando di Sanità, argomento che conosce più che bene visto che è l'assessore uscente. Il candidato del centrodestra punta il dito contro la vostra gestione, parlando di una gestione disastrosa. Cosa risponde?

Noi chiudiamo la legislatura portando a casa dei risultati importanti, direi straordinari. Il primo è aver contrastato in maniera efficace la più grande emergenza sanitaria di questo secolo, la pandemia di Covid-19. Il cosiddetto "modello Lazio" che è stato preso a riferimento in Italia e in Europa, grazie all'efficienza e al livello di organizzazione messo in campo nelle diverse fasi della pandemia. Il secondo risultato è l'uscita da una lunga stagione di commissariamento, durata oltre dieci anni, dovuto ai disastri creati dalla destra quando ha governato il Lazio. Il commissariamento ha significato anche questioni molto concrete, prima tra tutte il blocco del turn over, che ci ha fatto perdere 12.000 lavoratori nella sanità non consentendo il ricambio generazionale. Questi sono fatti, per questo dico che abbiamo oggi più credibilità di chiunque altro per gestire la sanità nel Lazio.

E per il futuro invece, quali sono gli obiettivi per i prossimi cinque anni?

Abbiamo obiettivi molto ambiziosi. Innanzitutto sei nuovi ospedali di cui uno è in costruzione ad Amatrice, e gli altri sono l'ospedale del Golfo Sud pontino, il nuovo ospedale di Latina e il nuovo ospedale di Rieti, una nuova struttura a Roma Est sulla Tiburtina, in un'area molto popolosa. E poi i lavori di ammodernamento in strutture quali il Belcolle di Viterbo, al Sant'Andrea e al Policlinico Umberto I nella Capitale, e all'ospedale di Acquapendente nell'Alta Tuscia. Sono opere per cui già ci sono le risorse e che sono in fase di progettazione e finalizzazione.   ospedale di Roma Est sulla Tiburtina che è un quadrante molto importante. Il completamento di Belcolle. I lavori in corso al Sant'Andrea, i prossimi lavori enormi che avverranno al Policlinico Umberto primo per oltre 240 milioni.

Una delle lezioni del Covid è stata quella della necessità di una sanità territoriale, quando in questi anni la tendenza è stata soprattutto quella di creare pochi grandi centri ospedalieri…

Esattamente, proprio per questo apriamo nuovi ospedale, ma non solo: stiamo lavorando per il rafforzamento della sanità territoriale, utilizzando bene i fondi del Pnrr per costruire una rete di prossimità e anche per migliorare la digitalizzazione in sanità. Perché nel futuro ci sono le cure a domicilio e la telemedicina. Ecco, su questo ci sono 800 milioni di investimenti che sono già programmati e le gare sono in corso.

Nonostante tutto però le liste d'attesa sono troppo lunghe, costringendo i cittadini al ricorrere alla sanità privata. Come si tagliano le attese?

È vero le liste d'attesa troppo lunghe. Ma qui entriamo in un discorso che riguarda il sistema Paese, come ho già avuto modo di dire, che non investe a sufficienza nel sistema sanitaria. La manovra economica del governo Meloni in questo senso è preoccupante, non sono state stanziate risorse sufficienti sul sistema sanitario. Dopo anni di pandemia ci saremmo aspettati il contrario, non solo per quello che avremmo dovuto imparare, ma anche perché il sistema è allo stremo in molti suoi punti.

Detto questo ripeto, stiamo già puntando molto su una rete di prossimità, che tenga dentro anche una diagnostica di primo livello coinvolgendo anche farmacia e i medici di medicina generale. Ci sono esami, come le ecografie, che non per forza devono essere fatti in ospedale. Inoltre, per aumentare gli appuntamenti nel pubblico, stiamo procedendo all'acquisto di oltre 300 nuove macchine per la diagnostica, come tac e risonanze magnetiche.

Ieri ha presentato il programma elettorale della coalizione. Cosa devono sapere i cittadini sulla vostra proposta di governo?

Intanto il programma è caratterizzato dalla concretezza, questo ci tengo a dirlo: abbiamo fissato obiettivi realistici, la cui copertura è possibile o già stabilita. Abbiamo sicuramente delle proposte bandiera. Il reddito di formazione è una di questa: 800 euro al mese per i nostri giovani che sono fuori dal mercato del lavoro e non sono impegnati in percorsi di formazione, noi dobbiamo aiutarli ad acquisire una qualifica che li aiuti a trovare lavoro. Per quanto riguarda il trasporto pubblico prevediamo investimenti per l'efficientamento, sia nell'ottica di un miglior servizio per i cittadini, ma anche nell'idea che è il trasporto collettivo è un pezzo fondamentale di nuove politiche per ridurre le emissioni. Ci saranno aree di esenzione sia per gli under 25 che per gli over 70. E ancora cento comunità energetiche per cento comuni, per mettere al centro la transizione ecologica. E poi strategie di innovazione 4.0, per filiere produttive strategiche per il Lazio come le aziende di big pharma e le scienze dalla vita.  Abbiamo poi intenzione di costruire una delega specifica per l'economia del mare, ricordiamo che il Lazio ha 400 chilometri di coste.

Molte proposte sono in continuità con l'azione di governo svolta nel Lazio con il Movimento 5 Stelle, pensiamo alle comunità energetiche. Possibile che non abbiate trovato un'intesa?

Io ovviamente difendo questo lavoro del governo regionale, pertanto difendo anche il lavoro che hanno fatto le colleghe e dei Cinquestelle ancora attualmente in giunta, perché è stato un lavoro di carattere collegiale e condiviso da tutta la maggioranza. Io ho provato fino all'ultimo momento, mi sembra però che prevalgano altre altre logiche di carattere nazionale slegate dai territori.

In molti danno già per persa la sfida con il centrodestra a causa della rottura con il Movimento 5 Stelle. C'è il rischio che il vostro elettorato sia demotivato?

Abbiamo una coalizione competitiva, riformista e progressista composta da sette liste, ci sono le condizioni per vincere e io sono convinto che sarò il prossimo presidente di questa regione. Cinque anni fa abbiamo battuto il centrodestra e il Movimento 5 Stelle al suo massimo storico. Gli elettori ci conoscono, mi conoscono, con tutti il limiti il Lazio viene da una stagione di buon governo, di conti in ordine, di politiche innovative e di grande attenzione alle fasce più deboli. In tanti ci riconoscono, anche tra gli avversari, l'impegno e i risultati nella gestione della pandemia. E alle fine credo che proprio la credibilità della nostra coalizione farà la differenza.

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