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Elezioni regionali Lazio 2023

Regionali, D’Amato inizia la corsa: “Porte aperte al M5S ma non ci faremo logorare”

Alessio D’Amato è pronto a chiudere il perimetro dell’alleanza di centrosinistra. E sul Movimento 5 Stelle dice: “Conte? Nessun incontro in programma. A chi oggi parla pretestuosamente di aver anteposto i nomi ai programmi, dico che è innanzitutto l’esperienza di governo ad essere la nostra base comune”.
A cura di Valerio Renzi
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Alessio D'Amato è il candidato e non si discute, se il Movimento 5 Stelle vuole contribuire alla coalizione come fatto fino a ieri nella maggioranza uscente alla Regione Lazio, è il benvenuto. Ieri l'assessore alla Sanità ha inaugurato la sua corsa in via di Portonaccio, in quella che ormai è il quartier generale delle campagne elettorali del Partito Democratico. "Le nostre porte sono sempre aperte al M5S, ma non ci faremo logorare", chiarisce D'Amato, aggiungendo poi che non è in programma "nessun incontro con Giuseppe Conte".

"Non hanno nessuna intenzione di discutere davvero di andare insieme, badano solo ai sondaggi nazionali e non a cercare di essere competitivi alle elezioni regionali, quindi basta farsi portare in giro da Conte se non c'è nessuno spazio di trattativa reale", ragiona un dirigente dem. Ora l'obiettivo è costruire un'alleanza che sia più larga possibile, tenendo dentro le sinistre irritate dalla scelta dei dem di convergere alla fine sul candidato indicato in tempi non sospetti da Carlo Calenda e favorito dal Terzo Polo.

D'Amato: "Esperienza di governo da portare avanti è programma comune"

"A chi oggi parla pretestuosamente di aver anteposto i nomi ai programmi, dico che è innanzitutto l'esperienza di governo ad essere la nostra base comune – spiega D'Amato senza mai citare l'inceneritore – chi con pretesti la disconosce questa esperienza, di fatto si prende una grande responsabilità. Io difendo il nostro lavoro, quello che appartiene anche ai 5stelle, al Terzo Polo, ai radicali, agli ambientalisti e a tutte le forze che fanno parte della nostra amministrazione – perché tutto questo insieme rappresenta il lavoro della giunta Zingaretti ed è grave disconoscerlo". Il ragionamento in teoria fila, e D'Amato è pronto a presentarlo agli elettori, chiamando in causa tutta la maggioranza uscente: "In queste 11 settimane voglio consumare le suole delle scarpe in ogni Comune e difenderò il lavoro che abbiamo fatto anche con il Movimento 5 Stelle, il Terzo Polo, i socialisti, i Radicali, il civismo laico e alle reti civiche il lavoro fatto in questi anni appartiene anche al polo rosso-verde e ambientalista e difenderò questa esperienza di governo".

Gualtieri: "Possiamo vincere le elezioni"

All'evento presente anche il sindaco Roberto Gualtieri: "Dobbiamo costruire intorno ad Alessio il modello che ci ha portato alla vittoria a Roma: una candidatura forte sostenuta da un'alleanza larga composta da forze nuove, associative, imprenditoriali e sociali, e con un Partito, il Pd, fortemente radicato. Possiamo vincere le elezioni. Sono molto fiducioso anche perché non abbiamo capito quali siano gli altri candidati e non vediamo progetto alternativo sulla regione che non siano polemici e negativi". Prima del sindaco gli interventi di Beatrice Lorenzin e di Marta Leonori.

Il prof Livio De Santoli è il candidato di Giuseppe Conte

Nonostante i tentativi di riaprire uno spazio di discussione da parte della sinistra rosso verde e civica, convocata a un tavolo di discussione dal Movimento 5 Stelle, ormai si attende solo che Conte ufficializzi il nome del suo candidato. Il favorito è Livio De Santoli, docente all'Università La Sapienza, esperto di rinnovabili, già inserito dal capo politico del Movimento nel listino per il Senato mancando però l'elezione in parlamento. L'idea poi è quella di replicare quanto testato per la corsa al Campidoglio: costruire liste civiche attorno al simbolo pentastellato, non solo per rimediare voti di preferenza ma anche per presentarsi come una coalizione alternativa rispetto a quella che ruota attorno al Partito Democratico. Sicuramente ci saranno quelli di Coordinamento 2050, ovvero gli ex verdi ed ex sinistra che hanno scelto di avvicinarsi al M5S. Un'operazione governata dall'ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio, da anni consigliori di primo piano dei leader del Movimento, tra i nomi coinvolti quelli di Paolo Cento, Stefano Fassina, Loredana De Petris.

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