Reddito di cittadinanza: a Roma 12mila famiglie hanno ricevuto l’sms di sospensione
“Domanda di Rdc sospesa come previsto dall'articolo 13 del DL 48/2023 conv. Legge 85/2023. In attesa di eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali”. Questo è il testo – non immediatamente accessibile – dell’sms ricevuto quattro giorni fa, il 27 luglio 2023, da oltre 169mila nuclei familiari italiani. Roma, dopo Napoli (con 21mila sospensioni), è la seconda provincia per numero di sospensioni del reddito di cittadinanza: sono più di 12mila i nuclei romani che dal prossimo mese non riceveranno più il sussidio, mentre sono 16.200 quelli in tutta la regione Lazio.
Oltre 12mila famiglie senza reddito
La riforma prevede infatti lo stop al sussidio dopo 7 mensilità nel 2023 per i nuclei familiari in cui non vi sia la presenza di disabili, minori oppure over 60. L’Istituto nazionale della previdenza sociale ha comunicato con un semplice sms a oltre 12mila famiglie della provincia di Roma che da agosto non riceveranno più alcun tipo di sostegno: la media attuale era di 512 euro a nucleo familiare.
Entro fine anno, a Roma 74mila sospensioni
E si tratta di cifre che continueranno man mano ad aumentare: la Cgil stima infatti che nei prossimi mesi – i messaggi continueranno ad arrivare fino alla fine dell’anno, quando la misura sarà completamente abolita – saranno 74mila le famiglie di Roma senza reddito, con conseguenze per oltre 175mila persone. Di queste, secondo i calcoli della Cgil riportati da Repubblica, il 17% è costituito da nuclei familiari con persone con disabilità, il 31% da nuclei con minori e il 47% comprende i nuclei con una sola persona. A peggiorare il quadro: il 25% dei beneficiari (ormai ex beneficiari) aveva già un lavoro, ma restava comunque sotto la soglia di povertà e per questo motivo aveva diritto al reddito.
L’assalto ai servizi sociali
Quello ricevuto dalle famiglie a fine luglio, via sms, è un testo non facilmente comprensibile. In particolare l’ultima parte, l’espressione “In attesa eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali”, ha fatto sì che migliaia di persone si attaccassero al telefono per chiedere chiarimenti ai servizi sociali del Comune, pensando di risolvere in tal modo la situazione. Ma in realtà non andrà così, i servizi non si sostituiranno al Rdc: infatti, solo una piccola percentuale della popolazione ha i requisiti per essere presa da questi in carico, basti pensare che riguarda solo chi non può lavorare.
In merito, la dura critica dell’assessora capitolina alle politiche sociali e della salute Barbara Funari: "Il governo ha scelto di tagliare una misura di contrasto alla povertà – dichiara Funari, come riportato da Romatoday – che poteva essere migliorata, ma con questa modalità si genera solo caos tra gli operatori dei servizi sociali e tanta disperata incertezza nelle persone".
Misure alternative
Chi ha perso il reddito di cittadinanza ed è ritenuto "occupabile" potrà ricevere 350 euro al mese come supporto alla formazione al lavoro attraverso gli sportelli dei Centri per l’impiego e l’Inps. Le persone che rientrano in questa categoria dovranno recarsi presso i Centri per l'impiego e firmare il Patto di servizio personalizzato per essere avviati al lavoro.
Invece, ricevono ancora il reddito di cittadinanza fino a dicembre i nuclei familiari con a carico minori, ultrasessantenni o persone disabili. Le persone in una situazione di disagio sociale (come tossicodipendenza o disagio abitativo) potranno rivolgersi ai servizi sociali e potranno ancora accedere al sussidio.