Record di trapianti pediatrici al Bambino Gesù, 16 in 6 mesi: è il primo ospedale d’Italia
L'ospedale Bambino Gesù di Roma è primo in Italia per trapianti pediatrici. Il centro si conferma ancora una volta un'eccellenza e un punto di riferimento per il nostro Paese e per pazienti provenienti dall'estero, con sedici trapianti in sei mesi, su un totale di sessanta tra bambini e ragazzi operati sull'intero territorio nazionale, nonostante l'emergenza sanitaria per il Covid. Il Bambino Gesù raggiunge il gradino più alto del podio e insieme all'ospedale Papa Giovanni di Bergamo, medaglia d'argento con 14 trapianti, sono i due centri d'Italia in cui vengono effettuati la metà degli interventi, trenta su sessanta, in ambito pediatrico. Le proiezioni del Sistema informativo trapianti ipotizzano che a fine anno si registrerà un calo al 7-10 per cento.
Al Bambino Gesù sessanta trapianti in un anno
Secondo i dati del programma nazionale pediatrico diffusi dal Centro Nazionale Trapianti (CNT) in occasione della Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza, sono sessanta tra bambini e ragazzi, i piccoli pazienti che sono stati trapiantati tra gennaio e giugno 2020, mentre 222 sono iscritti in lista d’attesa. Gli organi maggiormente trapiantati sono stati il rene (42%) e il fegato (38%), mentre meno frequente il trapianto di cuore (17%) e polmoni (3%). Fino ad oggi nel 2020 l'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma ha svolto sessanta trapianti di organi solidi: ventinove di fegato, ventidue di rene, sette di cuore, uno di polmoni e uno combinato cuore-polmoni.
D'Amato: "Grande primato raggiunto anche in tempi di pandemia"
“Un risultato importante che testimonia il grande lavoro svolto dai medici, le equipe multidisciplinari e i professionisti dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù – ha commentato entusiasta del primato raggiunto dal nosocomio, fiore all'occhiello del Lazio, l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato – Anche in tempi di pandemia il lavoro e l’assistenza del servizio sanitario regionale del Lazio non si sono mai interrotti e questo risultato né è la testimonianza”.