Rasa i capelli dei figli con lo stemma della Juve, a processo per maltrattamenti: “Loro non volevano”
Rasa i capelli ai figli con lo stemma della Juve per fare un dispetto al compagno della ex, tifoso della Roma. Ad armarsi di macchinetta, il padre dei bambini, un cinquantatreenne di Torino, fra il febbraio e il marzo del 2022. Per quanto accaduto è scattato il processo nei suoi confronti, con l'accusa di maltrattamenti. "Adesso chissà cosa penserà di voi", avrebbe detto ai ragazzini, all'epoca di 6 e 8 anni, al lavoro concluso. Nella giornata di ieri, martedì 17 settembre, è stata chiamata a testimoniare la mamma dei due bambini che, vedendo le foto del taglio, si è commossa.
La testimonianza: "Picchiati dopo essere stati col mio compagno"
A raccontare i fatti davanti alla pubblico ministero Claudia Alberti, la mamma dei bambini, ex moglie dell'uomo accusato di maltrattamenti. "Non volevano andare in giro così, si vergognavano, tanto che per tutto l'anno scolastico hanno tenuto il cappuccio calato sulla testa", ha raccontato la donna in udienza.
"Non è stato l'unico caso di maltrattamenti – ha poi puntualizzato – Una volta dopo essere stato con il padre uno di loro è tornato a casa con una bruciatura sulla guancia, ha ancora la cicatrice. Non so ancora perché. Mentre il maggiore mi ha raccontato di aver ricevuto una padellata in testa dopo che gli aveva detto di essere stato con me e il mio compagno", ha aggiunto davanti giudici della quinta sezione collegiale.
E ancora: "Il minore, in un'altra occasione ancora – riporta il Messaggero – Appena entrato in casa mi ha detto: Non è stato papà. Aveva un bozzo sul setto nasale, siamo dovuti andare al pronto soccorso. È stato il maggiore a spiegarmi l'accaduto: sapendo che erano stati con il mio compagno, il padre gli aveva tirato uno schiaffo così forte che ha sbattuto con la testa alla tavola".
La mamma dei bambini: "Sottoposti a punizioni estenuanti"
Oltre agli scatti di violenza dell'uomo, i bambini sarebbero stati sottoposto anche a punizioni estreme che avrebbero portato loro a modificare il carattere. "Se scopriva che erano stati insieme al mio nuovo compagno, li costringeva a stare seduti per terra senza neanche poter giocare. Per punizione – ha spiegato – Loro sono diventati sempre più irascibili, hanno iniziato a lanciare gli oggetti che avevano fra le mani".