Ragazzo mostra green pass di un’altra persona e prova a giustificarsi: “Ma è mio, ho 50 anni”
Un ragazzo mostra il green pass agli agenti in centro a Roma, ma l'applicazione per verificarne la validità rivela che esso appartiene in realtà a un uomo di circa 50 anni. Nonostante questo, il giovane ha provato a giustificarsi: "È mio, sono nato nel 1970, anzi nel 1972". Ma ad occhio, riferiscono gli agenti, non poteva avere più di 30 anni. Alla fine ha confessato che si trattava del green pass del cugino o del fratello. Per questo dovrà pagare una multa di 400 euro che, se pagata entro cinque giorni, si riduce a 280 euro.
Non solo multe durante i controlli, ma anche denunce. All'agenzia Nova gli agenti hanno raccontato di aver denunciato un uomo convinto erroneamente di essere uscito dalla quarantena: "Era convinto perché aveva fatto, invece del secondo test molecolare, uno allergenico la cui negatività non basta per uscire dall'isolamento. Ha quindi rimediato una denuncia per la violazione della quarantena ed e' stato sottoposto nuovamente a isolamento". Un altro uomo, invece, è stato denunciato perché ha mostrato non solo un green pass falso, come ha fatto il ragazzo già menzionato in precedenza, ma anche un documento di identità falso. Per questo non solo dovrà pagare una multa, ma dovrà rispondere pure dell'accusa di sostituzione di persona. Sulla via Appia, infine, gli agenti hanno chiesto di mostrare il green pass a una donna che si trovava all'interno di un locale. Quest'ultima ha mostrato una certificazione verde scaduta e poi ha cominciato a insultare e ad aggredire gli operatori. Dovrà pagare una multa, ma è stata anche denunciata per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale.