Ragazzina di 15 anni molestata sul bus mentre va a scuola: i carabinieri in borghese lo arrestano
Era salita sull'autobus che l'avrebbe portata a scuola, come ogni mattina, quando è stata molestata sessualmente da un uomo. È quanto avvenuto ad una ragazzina di 15 anni che stava raggiungendo il proprio istituto per le lezioni, lo scorso giovedì, 28 novembre. Una volta tornata a casa ha raccontato tutto ai genitori e ha sporto denuncia. Qualche giorno dopo i carabinieri, in borghese, l'hanno accompagnata sul bus e hanno individuato il molestatore: così è scattato il fermo e l'uomo è stato trasferito in carcere in attesa di convalida.
Molestata a 15 anni sul bus mentre va a scuola: cosa è successo
I fatti, come anticipato, risalgono alla giornata di giovedì 28 novembre 2024 nel quartiere di Casalotti, ad un paio di chilometri dal Grande Raccordo Anulare nel quadrante nord ovest della capitale. La quindicenne, come ogni mattina, stava per raggiungere la scuola a bordo di uno degli autobus della linea 905, quando ha subito delle molestie sessuali da parte di un'altra persona che si trovava a bordo del mezzo.
Non appena torna a casa ha raccontato tutto alla mamma che l'ha accompagnata a sporgere denuncia. "Siamo andate dai carabinieri della stazione di Roma Casalotti: siamo rimasti sorpresi dai modi gentili e dalla professionalità degli stessi – ha raccontato la mamma affidando i suoi ringraziamenti ad un gruppo Facebook della zona – Ci tengo a ringraziare soprattutto i carabinieri Bianca, Enrico e Lorenza per aver fatto sentire al sicuro mia figlia".
Molesta sul bus, i carabinieri in borghese lo arrestano
Una volta accolta la denuncia da parte della ragazzina e dalla sua famiglia, i militari si sono messi subito al lavoro per aiutare la quindicenne. Dal primo giorno utile sono saliti a bordo del bus con la giovane, in abiti civili. L'hanno fatta sentire al sicuro e, una volta effettuato il riconoscimento da parte della ragazzina, nella giornata di lunedì 2 dicembre, hanno sottoposto l'uomo a fermo di indiziato di delitto e lo hanno portato in carcere, dove resta in attesa di convalida. "Sono una mamma come tante altre, ma è stato importante – dice ringraziandoli – perché hanno dimostrato vicinanza ed empatia".