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Ragazzina di 12 anni prova a togliersi la vita: soccorritori la salvano ma un medico la schiaffeggia

Paura a Roma dove una ragazzina di 12 anni che si trovava in una struttura protetta avrebbe tentato il suicidio. Salvata dai soccorritori, è stato proprio uno di loro a picchiarla non appena arrivato sul posto.
A cura di Beatrice Tominic
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Presa a schiaffi dopo aver tentato di buttarsi da una finestra della struttura protette per donne vittime di violenza domestica in cui vive. È quanto accaduto ad una ragazzina di 12 anni nei giorni scorsi a Roma. A schiaffeggiarla un medico che era arrivato in soccorso della piccola, oggi sospeso dall'incarico.

Minaccia di suicidarsi, viene salvata e poi presa a schiaffi da un medico

I fatti risalgono a qualche settimana fa, nei primi giorni del mese di febbraio. La piccola, ospite insieme alla mamma di una struttura protette per donne vittime di violenza domestica, dopo una crisi aveva provato a lanciarsi da una finestra della struttura, come riporta l'edizione romana de la Repubblica. Non appena notata la situazione, le operatrici l'hanno salvata e hanno chiamato l'ambulanza.

L'aggressione da parte del medico del 118

L'ambulanza ha raggiunto la struttura, nel tardo pomeriggio. Nonostante il momento di difficoltà sembrasse rientrato, è stato proprio il medico a ritenere opportuno il trasporto in ospedale in codice rosso della piccola per "agitazione psicomotoria". Una volta in ambulanza, lungo la strada per l'ospedale, la ragazzina ha avuto un'altra crisi e ha iniziato a voler scendere dal mezzo. Il medico all'inizio l'ha trattenuta, poi, dopo aver ricevuto un morso sulla mano, le ha dato uno schiaffo in pieno volto, davanti agli occhi esterrefatti della mamma.

A quel punto il dottore è stato allontanato e il tragitto è proseguito a bordo di un'altra ambulanza fino all'ospedale dove la piccola è stata visitata, curata ed infine dimessa.

La reazione del 118 dopo l'accaduto

Dopo i fatti il medico che ha schiaffeggiato la dodicenne è stato dimesso dal servizio. "Esprimo tutta la mia vicinanza alla dodicenne e alla sua famiglia. Sono indignato e, come direttore generale di Ares 118 e come medico, condanno questo comportamento che è in totale contrasto con i principi etici e professionali del nostro mestiere – ha dichiarato il direttore generale di Ares 118 Narciso Mostarda – È inaccettabile: per noi atti di violenza o abuso nei confronti dei pazienti sono inaccettabili", ha poi concluso.

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